Agrumi: nuove risorse per debellare Tristeza e Mal secco (finanziamenti per 9.437.914 di euro)

By Ana Maria Perez

Agrumi, in arrivo finanziamenti per le aziende agricole

Degli ulivi del Salento e della La Xylella fastidiosa ve ne abbiamo già parlato. La Puglia (e non solo) è una terra molto ricca per alcuni dei prodotti alimentari del Made in Italy che rendono il nostro Paese unico e che, insieme ad altri fattori culturali e storici, attirano il turismo. Tra questi prodotti si trovano gli agrumi. L’Italia è un Paese esportatore di agrumi con circa 220.000 tonnellate l’anno. I nostri principali acquirenti sono la Germania e la Francia. Indubbiamente, un volume d’affari di tutto rispetto, che prevede l’utilizzo di mano d’opera nei campi, ma anche personale per la distribuzione, trasportatori, scienziati, ecc. Un motivo più che valido per tutelare il settore.

Agrumi

Invasione di virus e patogeni che distruggono le coltivazioni

Il cambiamento climatico e l’importazione dall’estero di agrumi con foglia (senza gli opportuni certificati fitosanitari) hanno provocato il diffondersi in Puglia di virus e patogeni alieni che causano danni nei campi distruggendo le coltivazioni. Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere “colabrodo” (affermerebbe Coldiretti) che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Per non perdere i raccolti e sanare gli alberi, sono stati stanziati dei fondi a favore dei produttori. Ma quanti?

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I virus e patogeni: Tristeza degli agrumi e Mal secco

Come fa sapere Coldiretti Puglia, la Tristezza del agrumi (Citrus tristeza virus) è originaria del sud-est asiatico, mentre il mal secco (Plenodomus tracheiphilus) fu osservato per la prima volta nel 1834 in Grecia, nelle isole dell’Egeo, anche se si ritiene abbia origine in Asia centrale, malattie che con i cambiamenti climatici divengono sempre più aggressive.

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Un albero colpito dalla Tristeza degli agrumi

9 milioni e mezzo di euro per finanziare l’espianto e l’impianto di agrumeti

Il Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste) ha sottoscritto, d’accordo con il Ministro dell’economia e delle finanze, un decreto interministeriale che destina al settore agrumicolo 9.437.914 euro. L’importo tiene conto di 2.000.000 di euro di fondi residui del 2022 a cui si aggiungono 7.437.914 euro stanziati per il 2023, che attingono al “Fondo per la qualità e la competitività delle produzioni delle imprese agrumicole e dell’intero comparto agrumicolo“.

Quali sono gli interventi che si possono finanziare con i fondi del Masaf

Con i fondi interministeriali stanziati si possono finanziare espianto e reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie, impianti antigrandine finalizzati alla protezione delle colture che siano state colpite dal malsecco degli agrumi, adozione di tecniche di potatura finalizzate a evitare la diffusione del patogeno del malsecco degli agrumi sulle piante sane.

Gli importi stabiliti per impianto ed espianto, riferiti ad 1 ettaro, sono di 2.428 euro per le spese di espianto, 2.650 euro per impianto e preparazione del terreno, 3.000 euro per la messa in opera degli astoni e 4.200 euro per il materiale vivaistico, mentre per quanto riguarda gli impianti antigrandine, il riferimento è alle tabelle standard dei costi unitari degli impianti arborei (Unità di Costo Standard Misura 4 PSR Rete Rurale Nazionale luglio 2022).

Gli interventi fanno parte dei progetti innovativo sull’agricoltura che prevede il passaggio a sistemi moderni e più resilienti ai cambiamenti climatici. Di fatto, il cambiamento climatico impone una nuova sfida per le imprese agricole. Esse sollecitano un impegno da parte delle Istituzioni per accompagnare l’innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti, fino alla nuova genetica green No OGM alla quale la Commissione Europea sta aprendo le porte.

Condizioni per beneficiare del sostegno

Possono beneficiare dei sostegni le imprese agricole che svolgono quale attività primaria la produzione di agrumi e il cui patrimonio agrumicolo risulti, anche in parte, danneggiato dal virus della tristezza degli agrumi e/o del mal secco, con il contributo per ciascuna domanda che non può superare l’80% del massimale di spesa e deve riguardare una superficie minima di almeno 1 ettaro.

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La produzione di agrumi in Puglia

Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare ionica, con una produzione di clementine, arance e mandarini pari a 1,9 milioni di quintali. In provincia di Foggia si producono 103mila quintali di arance e limoni, in un’area ad alto rischio di dissesto idrogeologico, caratterizzata da agrumeti storici.

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