Sembra sia diventato possibile visitare la Corea del Nord, tuttavia ci sono molte limitazioni. Scopriamo di più!
La fine del lockdown per la Corea del Nord
La Corea del Nord ha deciso di riaprire le frontiere ai turisti dopo un lungo isolamento di cinque anni dovuto alla pandemia, una scelta che segna un passo significativo per il paese. Per la prima volta dopo questo lungo periodo, sarà possibile per i visitatori stranieri entrare in uno dei paesi più enigmatici e chiusi al mondo. Tuttavia, nonostante la riapertura, il governo degli Stati Uniti continua a proibire ai propri cittadini di visitare la Corea del Nord, mantenendo in vigore un divieto di viaggio.
Le autorità nordcoreane hanno indicato che i visitatori potranno inizialmente esplorare solo la remota città di Samjiyon, situata vicino al monte Paektu, una montagna sacra per il popolo coreano. Samjiyon, nota per il suo simbolismo storico e per essere stata il presunto luogo di nascita di Kim Jong-il, padre dell’attuale leader Kim Jong-un, è stata recentemente rinnovata e trasformata in un’area turistica. È evidente che il regime punta a promuovere questa località come una destinazione di interesse, anche se le limitazioni geografiche e logistiche potrebbero rappresentare una sfida per i visitatori.
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Nonostante Samjiyon sia l’unica località ufficialmente aperta al turismo al momento, i funzionari nordcoreani hanno suggerito che altre aree, tra cui la capitale Pyongyang, potrebbero presto essere accessibili ai turisti. Pyongyang, con i suoi monumenti imponenti, le parate militari e la rigida architettura socialista, rappresenta una delle città più controllate e sorvegliate del pianeta. Visitare questa città significa entrare in un contesto dove ogni aspetto della vita quotidiana è gestito con precisione millimetrica dallo stato.
Cosa è possibile visitare in Corea del Nord
È interessante notare che, nonostante la riapertura, alcune delle destinazioni possibili per i turisti potrebbero risultare piuttosto insolite. Per esempio, tra le attrazioni visitate da Kim Jong-un vi sono luoghi come una fattoria di patate o una fabbrica di lubrificanti, situazioni che potrebbero sembrare bizzarre per chi è abituato a mete più tradizionali. Tuttavia, queste visite mettono in luce l’importanza che il regime attribuisce all’autosufficienza e alla propaganda interna. Un’altra località che potrebbe essere aperta ai turisti è un poligono di tiro, non stupisce se pensiamo all’importanza del militarismo e della preparazione bellica per la Corea del Nord.
Recentemente, la Corea del Nord ha anche annunciato l’intenzione di sviluppare un resort balneare vicino a uno dei suoi siti di test missilistici. Un binomio paradossale che rappresenta l’immagine che il governo nordcoreano desidera proiettare: un paese forte e indipendente, capace di attrarre visitatori nonostante le sue peculiarità.
Due operatori turistici cinesi hanno già annunciato che organizzeranno viaggi verso la Corea del Nord a partire da dicembre, il che suggerisce che la riapertura potrebbe attirare un certo numero di turisti, specialmente dalla Cina, che è uno dei pochi paesi ad avere relazioni diplomatiche strette con Pyongyang. Tuttavia, rimangono molte incognite riguardo al reale flusso turistico verso la Corea del Nord, anche considerando le difficoltà logistiche e le rigide restrizioni che caratterizzano qualsiasi visita al paese.