Il fenomeno del bullismo è purtroppo ancora attuale e reale. Il problema si inizia a osservare fin dalla tenera età, colpendo anche bambini di 10 anni. Cosa dicono i recenti studi?
Gli studi sul bullismo
Sono stati recentemente condotti studi su un fenomeno inquietante: il cyberbullismo legato al peso coinvolge una percentuale significativa di adolescenti. Secondo quanto riportato su Plos One da ricercatori dell’Università di Toronto, circa il 17% dei ragazzi tra i 10 ei 17 anni, provenienti da sei Paesi diversi (Australia, Canada, Cile, Messico, Stati Uniti e Regno Unito), ha subito bullismo online a causa del proprio aspetto fisico.
Kyle Ganson e il suo team hanno intervistato un vasto campione di 12.031 ragazzi, esaminando le loro abitudini di utilizzo dei social media, la quantità di tempo trascorso online e le esperienze di bullismo. I risultati sono stati sorprendenti e rivelatori. Pare che il tempo trascorso davanti agli schermi, sebbene possa essere un’attività ricreativa, comporti anche rischi significativi, come il cyberbullismo e la discriminazione virtuale.
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I risultati allarmanti
Tra i ragazzi intervistati, è emerso che in media trascorrevano 7,5 ore al giorno sui social media, su YouTube o giocando ai videogiochi. Inoltre, il 17% di loro ha riferito di essere stato vittima di prevaricazione a causa del proprio peso. I social media più utilizzati dai ragazzi includevano Facebook, Instagram, TikTok, Twitter, Snapchat e Twitch.
Una correlazione significativa è stata osservata tra il tempo trascorso su queste piattaforme e il rischio di essere vittima di cyberbullismo. Ad esempio, ogni ora aggiuntiva spesa sui social media era associata a un aumento del 13% del rischio di subire bullismo online. In particolare, il 70% degli utenti di Twitter ha riportato di aver subito episodi di violenza virtuale legati al peso.
Interessante è stato anche il divario di genere nell’esperienza di discriminazione online. I ragazzi sembravano avere meno probabilità di essere vittime rispetto alle ragazze. Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che i dati raccolti si basavano esclusivamente sulle auto-dichiarazioni dei partecipanti, quindi ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il fenomeno del cyber violenza legata al peso.
Infine, i ricercatori hanno enfatizzato l’importanza di rendere i social media e gli spazi online più sicuri e accoglienti per i giovani. L’esperienza di bullismo online può avere effetti devastanti sulla salute mentale e sul benessere dei ragazzi, causando problemi come la bassa autostima, disturbi alimentari, ansia e depressione. In conclusione, questo studio mette in luce la necessità di affrontare con urgenza il problema della prevaricazione legata al peso e di promuovere un ambiente online più positivo e inclusivo per tutti i giovani.