Cento anni di storia e trent’anni dalla riapertura con intitolazione ad Alberto Sordi
A pochi passi da Palazzo Chigi, a Piazza Colonna, c’è la Galleria Alberto Sordi, un punto importante di passaggio, di ristoro e per lo shopping. La Galleria è stata riaperta in questi giorni con delle novità, ad esempio il numero ridotto di negozi, passati da 27 a 15 e l’assenza della grande Libreria Feltrinelli: “acquista un libro e leggilo in Galleria nei punti di ristoro o all’interno della libreria stessa“. Questo lo spirito di tutti questi anni e non solo, perché la Galleria è zona di passaggio di politici, professionisti, studenti e a pochi passi da una seconda libreria importante, quella di Mondadori, e una vintage e trova tutto all’esterno.
Un punto importante, dedicato all’attore romano nell’anno della sua scomparsa. La Galleria era stata chiusa per il Covid e questi due anni sono stati occasione per una nuova ristrutturazione. Trent’anni, o meglio 31, dalla riapertura post ristrutturazione del 7 dicembre 2003, l’attore scomparve a fine febbraio di quell’anno.
In questi anni, abbiamo passato anche il centenario dall’inaugurazione della galleria, 20 ottobre 1922. Ad oggi, è anche una delle sedi della Presidenza del Consiglio. La vicinanza a Piazza Colonna, la centralità urbana e la presenza di molti negozi la rendono importante per i turisti e anche per l’organizzazione di eventi, è una strada di continuo via vai di persone, nei giorni di pioggia e freddo è luogo di riparo, talvolta anche in estate purché siano attivi aria condizionata o ventilatori.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Galleria Alberto Sordi: dal 1872, i passaggi storici più importanti
La Galleria Alberto Sordi ha radici che risalgono al 1872, quando fu proposto l’ampliamento della piazza Colonna per accomodare le esigenze della zona, dopo l’insediamento della Camera dei deputati nel vicino palazzo di Montecitorio. Il luogo in cui sorgeva il seicentesco palazzo Spada al Corso, noto come “palazzo Piombino“, fu demolito nel 1888, dopo lunghe controversie. Dopo varie proposte e progetti, la costruzione della galleria iniziò nel 1911, con circa 70 progetti iniziali respinti. Il progetto degli architetti Penso e Minozzi fu infine approvato nel 1911, inaugurando ufficialmente il 20 ottobre 1922.
Tuttavia, la sua completa realizzazione avvenne solo nel 1940 sotto la guida dell’architetto Giorgio Calza Bini. Nel 2009, la galleria passò al Fondo Donatello, Comparto David, di Sorgente Group Spa, per poi diventare proprietà del Fondo Megas, gestito da Prelios SGR SpA, a partire dal 2018. La Galleria Alberto Sordi è un simbolo storico che ha attraversato le epoche, consolidandosi come un’icona della vita romana.
La Galleria Alberto Sordi oggi
Dieci negozi dei 15 presenti nella Galleria Colonna sono stati affittati, 85% della disponibilità. Ecco i numeri importanti legati a economia e occupazione: 100 mila euro di fatturato stimato, 200 posti di lavoro stabili, 600 di indotto. Il progetto interno di riqualificazione e restyling è stato promosso dal Fondo Megas, gestito da Prelios SGR, Enasarco è unico quotista (fonte Fanpage).
Cosa è cambiato? Innanzitutto sono state rimosse le grandi navate che chiudevano le navate. Sono stati rimossi chioschi e tavolini, dove ci si sedeva a leggere e sorseggiare caffè o aperitivi. Sono stati rinnovati stucchi e mosaici, uniformate e ampliate le vetrine, si da priorità allo shopping in negozio. Di fatto, si punta alle aperture delle varie attività per attrarre turisti e romani abituati a fare shopping al centro. Come conferma Fanpage, nella Galleria ci saranno quattro locali di ristoro (bar e ristoranti), grandi negozi da duemila metri quadrati. Manca la libreria Feltrinelli che ha chiuso prima dell’inizio dei restauri.
Primo negozio a Roma di Uniql e nei prossimi mesi aprirà Havainas
Non c’è Feltrinelli ma troviamo Mondadori Bookstore, poi il negozio di giocattoli Hamleys, poi una famosa marca di abbigliamento giapponese, Uniqlo scegliere Piazza Colonna per il suo primo negozio romano. Ancora, aprirà Havainas con le sue famose scarpe infradito. Per il ristoro abbiamo: Rossopomodoro, l’Antica Focacceria, il ristorante Stendhal, la pasticceria di Iginio Massari.