La ricerca di innovazione di WhatsApp
Vi parliamo spesso di WhatsApp da ultimedalweb, non perché questa App ci risulti più simpatica rispetto ad altre, ma perché è una delle Social App più utilizzate, ed è in continua evoluzione. Se ultimamente vi abbiamo spiegato come potete recuperare le foto e i messaggi cancellati per errore, oggi vogliamo parlarvi di due nuove funzionalità su cui sta lavorando (sono quasi pronte) l’applicazione di META. Sostanzialmente, l’esigenza di creare nuove possibilità di interazione si deve alla necessità di soddisfare gli utenti proteggendo la loro privacy e i loro interessi.
In questo post vi parliamo, da un lato, del nuovo modello basato sull’AirDrop (trasferire uno o più file) e dall’altro, della possibilità di scambiare messaggi da altre app di messaggistica senza essere registrati su WhatsApp. L’ultima esigenza nasce dalle limitazioni previste per alcuni operatori in seguito all’approvazione del Digital Markets Act.
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La nuova funzionalità di condivisione
Nella sua continua ricerca d’innovazione, WhatSapp sta testando una nuova funzionalità di condivisione file che rispecchia la comodità delle funzionalità AirDrop (iOs) e Quickshare (android). Secondo i dettagli condivisi da WABetaInfo, l’applicazione mira a introdurre un’esperienza di trasferimento file senza interruzioni per gli utenti, utilizzando la connettività Bluetooth tra i dispositivi.
La potenziale funzionalità di condivisione consentirà agli utenti di condividere file di dimensioni fino a 2GB, presentando un metodo alternativo per inviare file all’interno delle chat. Sebbene l’idea sembri promettente, l’attuale anteprima indica che gli utenti devono seguire una serie di passaggi per avviare il trasferimento. La procedura di assestamento di questa nuova funzione sta lavorando sulla maggiore semplicità possibile per attivare la condivisione dei file, assicurandosi che entrambi gli utenti si trovino nella sezione dedicata alla condivisione dei file, che probabilmente sarà introdotta sia nella versione beta sia in quella completa.
Che cosa devono fare gli utenti per sfruttare al massimo la potenzialità di condivisione dei file?
Durante il trasferimento, gli utenti devono tenere aperta la scheda fino al completamento del processo, mantenendo una connessione attiva tra i dispositivi. Per preservare la privacy, WhatsApp prevede di implementare la crittografia end-to-end, nascondendo i numeri di telefono durante il trasferimento dei dati. In particolare, il processo di trasferimento rimarrà invisibile ai contatti non WhatsApp che si trovano nelle vicinanze degli utenti.
L’integrazione degli aggiornamenti di stato
L’impegno di Meta nell’introduzione di funzionalità innovative sulla App più usata al mondo continua a evolversi, con aggiornamenti recenti che includono l’integrazione degli aggiornamenti di stato su WhatsApp web. Gli utenti con la versione beta web 2.2353.59 sui propri desktop possono esplorare questa nuova funzionalità di aggiornamento dello stato, situata in alto a sinistra dell’interfaccia web di WhatsApp.
Mentre WhatsApp esplora la condivisine di file ispirata ad AirDrop e migliora le sue funzionalità web, gli utenti possono solo aspettarsi un’esperienza di messaggistica più ricca e dinamica.
L’accesso a whatsApp da altre applicazioni
Inoltre, WhatsApp sta lavorando a un’ulteriore funzione di interoperabilità della chat per conformarsi alla nuova normativa dell’UE. Ci riferiamo al Digital Markets Act, che prevede che gli operatori dominanti nel mercato della messaggistica (di cui la App di Meta fa parte), soprannominato gatekeeper, rispettino tutta una serie di regole valide all’interno dell’UE.
In virtù dei limiti imposti dalla legge, WhatsApp sta sviluppando una nuova funzionalità chiamata “chat di terzi“. La funzione consentirà agli utenti di comunicare con altre persone su WhatsApp utilizzando diverse app di messaggistica. Ad esempio, un utente di “Signal” potrà inviare messaggi a un utente di WhatsApp, anche in assenza di un account su questa piattaforma.
Inoltre, gli utenti dovranno mantenere il controllo di questa funzionalità, perché dovranno abilitare manualmente il servizio di interoperabilità e avere anche la possibilità di rinuncia, come previsto dall’articolo 7 del regolamento DGM.