Filippo Turetta ha iniziato la sua vita carceraria che si prospetta particolarmente lunga. La permanenza in cella sta iniziando a dare le prime risposte riguardo la sua personalità. Ecco cosa sta facendo in carcere!
Filippo Turetta: le novità giudiziarie
Filippo Turetta, il sospettato e accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, sta per affrontare il prossimo interrogatorio di garanzia davanti al giudice istruttore di Venezia, Benedetta Vitolo, in programma per martedì. Attualmente detenuto nel carcere di Montorio (Verona), Turetta è sotto sorveglianza costante poiché considerato a rischio suicidio. La sua permanenza è strettamente vigilata da agenti della polizia penitenziaria, in attesa del confronto con il giudice.
Nel carcere, il giovane di 22 anni ha richiesto libri per coltivare la sua mente e ansiolitici per conciliare il sonno. Desidera ardentemente incontrare i suoi genitori, a cui è legato, ma ciò sarà possibile soltanto dopo l’udienza con il giudice.
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Sul fronte delle possibili strategie difensive, Filippo Turetta si trova di fronte a una decisione cruciale. Una confessione potrebbe influenzare notevolmente il processo, ma le dichiarazioni iniziali fatte alla polizia tedesca, effettuate senza la presenza di un avvocato, non possono essere considerate valide. La sua difesa sta valutando l’opportunità di affidarsi a perizie psichiatriche per individuare eventuali condizioni mentali che possano aver influenzato il suo comportamento. Allo stesso tempo, potrebbe decidere di non rispondere alle domande iniziali per esaminare attentamente l’ordinanza di custodia cautelare e il fascicolo investigativo insieme al suo legale prima di essere interrogato dal pubblico ministero nelle prossime settimane.
Il suo operato forse frutto di premeditazione?
I procuratori di Venezia, Bruno Cherchi e il pm Andrea Petroni, stanno valutando se contestare a Turetta anche l’aggravante della premeditazione. Diverse prove, come coltelli, cambio di vestiti, ricerche su sopravvivenza in montagna e l’acquisto di materiali correlati online, indicano questa direzione. L’autopsia prevista per il primo dicembre potrebbe rivelare importanti dettagli sulla morte di Giulia, inclusa la possibile crudeltà dell’azione di Turetta e se la sua caduta sia stata causa diretta del decesso.
Nel frattempo, Filippo Turetta è stato spostato nella sezione infermeria del carcere per valutazioni psicologiche approfondite. Emergono costantemente nuovi dettagli dalle indagini. Tra questi, il ritrovamento di un libro per bambini vicino al corpo della ragazza. La provenienza e la ragione dietro la sua collocazione sono oggetto di analisi approfondite. Il telefono di Giulia, scomparso dopo l’11 novembre, è ancora irrintracciabile. Nel paese natale di Giulia, Vigonovo (Venezia), si è tenuta una manifestazione di protesta rumorosa con il coinvolgimento di migliaia di persone, sollecitate dalle parole di Elena, la sorella di Giulia, che ha invitato le donne a non rimanere in silenzio, ma a far sentire la propria voce per contrastare il fenomeno dei femminicidi.
Gino Cecchettin, il padre di Giulia, sta riflettendo sulla possibilità di creare un sito web o un libro commemorativo per raccontare la vita della figlia. L’abitazione dei Cecchettin è diventata un luogo di tributo e commemorazione, con fiori, peluche e messaggi d’affetto depositati da numerose persone. Questi gesti di affetto potrebbero trasformarsi in un progetto commemorativo più ampio.