LinkedIn, rubati i dati personali di 2,5 milioni di utenti

By Ana Maria Perez

LinkedIn, ancora un furto di dati personali

Da ultimedalweb vi parliamo spesso di piattaforme sociali. In realtà, i nostri post più comuni riguardano WhatsApp, TikTok e Instagram, perché sono quelle più utilizzate e attirano un maggiore bacino di utenti e di interessi. Ma oggi faremo uno strappo e vi parleremo di LinkedIn, il social network di Microsoft che serve a creare e mantenere rapporti professionali. In questo post vi raccontiamo come sono stati rubati i dati personali di milioni di utenti e qual è la gravità di questa azione.

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LinkedIn, un social network da 850 milioni di utenti

Come vi anticipavamo, LinkedIn è un social network professionale che consente di creare e mantenere contatti con altri utenti che condividono i medesimi interessi e simili aspirazioni lavorative. Si può usare LinkedIn per cercare lavoro, per promuovere un’attività, per condividere le proprie competenze ed esperienze, per partecipare a gruppi e discussioni, per seguire le novità del vostro settore e per molto altro.

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Relativamente agli utenti, non è in secondo piano, rispetto ai concorrenti. Di fatto, secondo i dati disponibili, il numero di iscritti a LinkedIn in Italia è di circa 16 milioni di persone, il che lo rende il terzo paese in Europa per numero di utenti, dopo il Regno Unito e la Francia. A livello mondiale, LinkedIn conta 950 milioni di iscritti in 200 paesi, di cui il 57,2% sono uomini e il 42,8% sono donne.

Il furto di dati a opera di un noto cyber criminale

Negli ultimi giorni, sono stati diffusi nella Darknet i dati di 2,5 milioni di utenti di LinkedIn. Responsabile del leak è un cyber criminale che a settembre 2023 aveva minacciato Boeing, la compagnia che produce aerei da lunga percorrenza, e TransUnion, un’azienda che gestisce i dati bancari. L’hacker si firma USDoD (ironicamente riprende la sigla del US Department of Defense) e non ha chiarito le sue reali intenzioni, anche se finora non sono giunte richieste economiche. Tuttavia,se anche voi utilizzate la piattaforma, dovreste modificare la password per evitare problemi.

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I profili professionali, golosi per gli hacker

Un utente medio della rete rilascia in genere informazioni interessanti per rilevare disponibilità economiche, prodotti preferiti, parole più cercate in rete, hobby e intrattenimento ecc. Si stima che i suoi dati vengano ceduti in media 376 volte al giorno. Se questo accade per un utente medio di internet, potete realizzare come sui profili professionali i dati siano molto più “golosi”. Di fatto, tramite i dati degli utilizzatori di LinkedIn si può arrivare all’azienda e poi ai dipendenti. Da qui potrebbe scattare ogni attività illecita, come il furto d’identità, e altre pratiche di ingegneria sociale. Ma che cosa è l’ingegneria sociale? Ve lo raccontiamo di seguito.

Ingegneria sociale, truffe online che finiscono in “-ing

L’ingegneria sociale è una forma di manipolazione che sfrutta le debolezze umane per ottenere informazioni riservate o compromettere la sicurezza personale o aziendale. Gli hacker usano vari mezzi di comunicazione, come telefono, e-mail, messaggi o social media, per ingannare le persone e convincerle a condividere dati sensibili, scaricare software dannosi, effettuare pagamenti o trasferimenti di denaro, o accedere a sistemi o strutture protette.

L’ingegneria sociale si basa su elementi psicologici, sociali e comportamentali per influenzare le decisioni delle vittime. Spesso, le persone truffate non se ne accorgono di essere state seguite e controllate. Si tratta di una pratica molto diffusa e pericolosa, che può causare gravi danni economici, di reputazione o legali alle persone fisiche e alle aziende. Per proteggersi dall’ingegneria sociale, è importante essere consapevoli delle sue tattiche e tecniche, e adottare delle misure preventive, come verificare le fonti delle comunicazioni, non fornire informazioni personali senza motivo, usare software antivirus e firewall, e segnalare eventuali tentativi di truffa.

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Per approfondire:

Phishing, Smishing e Vishing, sapere riconoscere le tre “ing” truffaldine

Un esempio di ingegneria sociale: il phishing

Un esempio di ingegneria sociale è il phishing, una tecnica che consiste nell’inviare email o messaggi falsi che sembrano provenire da fonti legittime, come banche, aziende o amici. Gli hacker sono molto abili e copiano le pagine web delle banche e degli enti come se fossero quelle reali. Un utente medio non se ne accorge della differenza, soprattutto se è in uno stato di allarme. Ed è così che fornisce ai cyber criminali i dati personali che vengono usati per diversi scopi fraudolenti.

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