Succede che, improvvisamente, una piccola cittadina tranquilla si trasforma in un villaggio Fantozzi, con tanto di Bianchina e ricostruzione dei set. Succede che l’evento ha talmente tanto successo da diventare, forse, un documentario. Voi ci siete stati? Fate questo viaggio virtuale insieme a noi!
Fantozzi: l’unica vera saga italiana
Difficilmente la cinematografia italiana ha sfornato saghe di tale successo, eppure Fantozzi ha proposto le vicende di un ragioniere sfortunatissimo per ben 3 decenni. Dal 1975 al 1999, l’Italia è cresciuta con il rag. Ugo “Fantocci” portato allo schermo da uno straordinario Paolo Villaggio che non è mai riuscito a scrollarsi di dosso l’aura del ragioniere, pur provandoci sempre.
La verità è che Fantozzi non è stato un film demenziale o comico che sia, ma il racconto sincero e spietato delle varie Italie che si sono susseguite nel corso della storia: da quella gerarchica e aziendale con gli “inferiori” (ovvero i dipendenti mal pagati che con il loro lavoro facevano vivere nel lusso gli imprenditori fraudolenti) a quella generazionale con i nonni che si occupavano dei nipoti pur non capendoli (Fantozzi – La Clonazione). Insomma, a uno sguardo non superficiale, la pellicola è un collage di episodi e storia sociale italiana. Motivo per cui meritava una mostra o, come in questo caso, un intero villaggio!
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Il villaggio Fantozzi
Il villaggio è stato ideato da Paolo Galassi, un noto regista documentarista, che ha ammesso di aver dedicato moltissimo tempo alla ricostruzione dei vari set: “Se non fossi in pensione, non avrei potuto dedicargli tanto tempo“.
Più che un villaggio l’intento era quasi fare un viaggio, conoscendo da vicino gli ambienti in cui hanno girato le storiche scene del film (ricostruite ma va bene lo stesso) e decine di attori vestiti come i personaggi originari. Il tutto si è trasformato in una grande festa, quasi come un Carnevale targato Fantozzi in cui anche i visitatori potevano partecipare.
Il luogo scelto per l’evento è San Felice Sul Panaro, a Modena. Per l’occasione sono stati ingaggiati anche 200 attori per far rivivere alcune scene iconiche come la Coppa Cobram. I set sono quasi commoventi per quanto realistici, c’è la scalinata della corazzata Potemkin, il campo della partita di calcio tra scapoli e ammogliati, ben 20 Bianchina del ragioniere, 250 metri di Megaditta, il sottoscala del Paradiso, il circo, il campo da tennis «Batti lei».
Insomma, un vero e proprio viaggio in un musei a cielo aperto. Un viaggio compiuto da più di 10.000 visitatori, alcuni giunti anche da oltre il confine nazionale. Basti pensare ai pullman provenienti da Monaco di Baviera in cui tutti i visitatori hanno indossato un abito bianco per ricreare la scena del Paradiso. Un movimento collettivo e unito da un profondo amore per il personaggio di Fantozzi.
E a proposito del personaggio? Chi è che lo ha interpretato? Ce n’erano due: Roberto Balboni e Paolo Grossi, anche lui ragioniere; mentre i Filini erano Cesare Rebecchi e Oddone Bergamini. Per l’occasione Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo, ha presentato il libro Fantozzi dietro le quinte – Oltre la maschera la vita (vera) di Paolo Villaggio, racconto della vita più intima dell’attore.
Inoltre, c’era un concorso fotografico e un progetto di «villaggio solidale globale» in cui è stato adottato un Comune alluvionato della Romagna, a cui saranno devoluti tutti i fondi raccolti nella giornata.
Ma ci sarà di nuovo questo evento? Pare proprio che sarà unico e che le riprese dietro le quinte diventeranno un documentario per Netflix. “Il trailer verrà presentato a dicembre in occasione della premiazione del vincitore del concorso fotografico collegato all’evento” – ha spiegato il direttore artistico, Roberto Gatti. Vi lasciamo a qualche foto dell’evento!