Emily Brontë, il film al cinema
Giovedì 22 di giugno è uscito nelle sale di tutta Italia il film inglese della regista Frances O’Connor (agli esordi) “Emily“, che racconta la vita di Emily Brontë (1818-1848), la scrittrice del famoso romanzo “Cime Tempestose“. La vita della protagonista, scomparsa giovane ha molte similitudini con il suo unico romanzo, e viene spontaneo ricordare, con la presentazione del suo film, i protagonisti di Cime Tempestose (Catherine e Heathcliff), rapportandoli ai nostri giorni.
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Cime tempestose: il classico rapportato ai nostri giorni
Come sapete, se state leggendo questo articolo, “Cime tempestose” di Emily Brontë è un classico della letteratura inglese che ha affascinato i lettori di tutto il mondo sin dalla sua pubblicazione nel 1847. Il romanzo racconta la storia tormentata di Heathcliff e Catherine, ambientata nelle brughiere dell’Inghilterra del XIX secolo. I temi affrontati nel racconto sono molto vari: l’amore, la vendetta, la passione. Sebbene il romanzo sia ambientato in un’epoca passata, le sue tematiche e i suoi personaggi hanno una risonanza che può essere interpretata e applicata anche ai nostri giorni.
Le emozioni umane e le relazioni complesse
Una delle caratteristiche più rilevanti di “Cime tempestose” è il suo intenso ritratto delle emozioni umane e delle relazioni complesse. I sentimenti profondi, le passioni travolgenti e le dinamiche turbolente tra i personaggi del romanzo sono ancora molto rilevanti nel contesto attuale. L’amore tormentato tra i due protagonisti sfida le convenzioni sociali e le aspettative, come le relazioni amorose intense e complesse che esistono oggi. Anche se molto più alla luce del sole. Basta pensare alle comunità Lgbtq+, alle famiglie monoparentali, agli amori impossibili (citiamo il cantante Tananai e la sua “Tango“, che parla della divisione di una coppia affiatata in tempi di guerra; quella in Ucraina).
I protagonisti di “Tango”, di Tananai
Odio e vendetta
Inoltre, il tema della vendetta e dell’odio, che è palese nella trama di “Cime tempestose“, può essere confrontato con le sofferenze che oggi portano gli uomini che odiano le donne a commettere atti di grande inciviltà, che al culmine trovano il femminicidio come ultima spiaggia dove affondare le proprie frustrazioni.
La natura selvaggia delle brughiere inglesi
La natura selvaggia delle brughiere inglesi ci riporta al tema della natura come un luogo fondamentale per ritrovare se stessi. E’ quel punto di equilibrio che serve per dare alla natura umana un senso di stabilità. L’uomo, mortale, da solo in un mondo infallibile della scienza. Inoltre, l’argomento “natura” ci riporta all’esigenza di tutelare l’ambiente.
Le classi sociali e le diseguaglianze
Non possiamo trascurare il tema delle classi sociali e delle diseguaglianze. Ancora oggi sono palesi i conflitti che possono sorgere a causa delle divisioni tra persone di ambienti e culture diverse, nonostante l’idea di ceto sociale si sia molto evoluta e oggi sia perfettamente normale che persone che appartengono ad ambienti molto diversi frequentino spazi comuni.
Emily Brontë e le sue somiglianze con i personaggi di “cime tempestose”
Emily è stata classificata ai giorni nostri come una donna pioniera del femminismo, tenuto conto del suo atteggiamento verso la società vittoriana che la vede crescere e soffrire. L’immagine della scrittrice che ci vuole tramettere Frances O’Connor nel suo film è quella della donna sensibile che cerca nella cultura una via di fuga da un contesto che le sta stretto e che può essere considerato patriarcale e bigotto.
Il quadro che propone la regista traccia una prospettiva innovativa di una donna che aveva un rapporto conturbante con gli uomini che frequentarono il suo entourage, tra cui il parroco/dongiovanni William Weightman (Oliver Jackson-Cohen); una donna che, contravvenendo ai dittami dell’epoca, cercò di raccontare le sue storie (“Pensi che potrei fare la scrittrice? Ho tante storie da raccontare“) e che visse lo spiazzamento esistenziale del fratello pittore Branwell (Fionn Whitehead), distrutto dall’alcol e dall’abuso di oppiacei. Nel suo pensiero si nasconde l’esigenza di libertà e di indipendenza, che non riesce a realizzare perché muore troppo giovane (30 anni).
Emma Mackey, Emily nel grande schermo
Nel romanzo, Catherine è sicuramente fuori luogo, come Emily: Per le sorelle “lei è quella strana“, mentre i genitori pretendono che righi dritto: “Non portare il peccato in questa casa, Emily“, le chiede il padre curato (Adrian Dunbar). Senz’altro l’amore che vive Emily con il suo William è una love story impossibile, che getta le basi perfette per un romanzo come Cime tempestose.
Le immagini, l’ambientazione, il mistero sovrastano tutta la narrazione, che lascia uno spazio ridotto ai sentimenti di Emily, che nel film appare in fin di vita. Non è una questione di protagonismo, ma di storia, di sentimenti contrastanti, di tanto pathos e di tanta introspezione. Buona visione a tutti!