La sensibilizzazione sulle aggressioni al personale medico sanitario
Il Ministero della Salute nel 2022 ha indetto la giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Ci troviamo alla seconda edizione, che si celebra il 12 marzo. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sul numero di episodi di aggressioni a operatori sanitari e sociosanitari. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, ha dichiarato che, in accordo con il Ministero dell’Interno, sono incrementati i presidi di polizia all’interno degli ospedali. La campagna di sensibilizzazione del Ministero prevede la pubblicazione su nove testate giornalistiche su carta e web di pagine e banner informtivi per ricordare che #laviolenzanoncura. Il messaggio sulle locandine è “Aggredirli verbalmente e fisicamente è un reato e un atto di inciviltà che va contro il tuo stesso interesse e quello della collettività”
I numeri e le categorie più colpite
La media delle aggressioni e minacce contro il personale sanitario è di circa 1600 all’anno. Le più colpite sono le donne (71% dei casi), mentre l’età più a rischio per subire maltrattamenti è la fascia tra 35 e 49 anni (39%). Un terzo delle violenze riguarda gli operatori che si occupano di seguire la riabilitazione di minori, tossici, alcolisti, carcerati, disabili, anziani. Solo il 3% delle vittime sono medici. Secondo uno studio di Cease-it svolto nel 2022, il 33% degli infermieri avrebbe subito violenza. Il 25% riporterebbe danni fisici o psicologici a causa dell’aggressione. Nel 2022 l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale sanitario ha registrato 85 denunce per violenza contro la categoria (25 in più rispetto all’anno precedente). Anche la Croce Rossa raccoglie segnalazioni.
Prevenire le aggressioni
Secondo Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli ordini degli infermieri, si rende necessario raccontare correttamente come funzionano i servizi assistenziali, senza creare false aspettative. Ad esempio, il Pronto Soccorso ospedaliero è dedicato soltanto alle urgenze. Non dovrebbe essere utilizzato come una sala di attesa del medico di famiglia. Tuttavia, il diradamento dei casi di Covid-19 dovrebbe contribuire a incrementare la fiducia degli utenti. La pandemia ha portato malessere sociale e incertezza, che si traduce in una perdita di rispetto anche verso la sanità pubblica.
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