Ebbene sì! Anche noi italiani commettiamo degli errori quando facciamo la pizza, ed è per questo che spesso capita di non ottenere una pizza come ce la aspettavamo.
Se ami preparare la pizza in casa, allora sappi che ci sono degli errori da non fare mai. Ecco quali.
Il tipo di farina: meglio solo farina 0
La farina migliore in assoluto per preparare la pizza è quella di grano tenero.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Con questo tipo di farina evitiamo infatti di ottenere un impasto troppo elastico: la pizza risulterà morbida e molto più digeribile.
Inoltre, sono da evitare i preimpasti per pizza comunemente reperibili al supermercato, perché sono “industriali” e dunque di bassa qualità.
Piuttosto, chiedete al vostro fornaio di fiducia e acquistate la farina direttamente da lui. La farina è la base della pizza! Non può essere un alimento di seconda scelta.
L’impasto? Inizia dall’acqua
La consistenza dell’impasto è fondamentale per ottenere una pizza morbida e che non si sgretoli una volta che viene a contatto con il pomodoro e il resto della farcitura.
Per un impasto di qualità è necessario partire dall’acqua ed aggiungere la farina mano a mano: così facendo, sarà facile capire come aggiustare le dosi, in base alla consistenza.
I pizzaioli napoletani consigliano un rapporto di: 1 litro di acqua, 1,4 kg di farina di tipo « 0 », 5 g. di sale durante l’inverno e 2-3 g. di lievito di birra.
Invece, in estate potete usare fino a 6 g. di sale.
Lievitazione: la giusta tempistica
Quando prepariamo la pizza, possiamo usare sia il lievito di birra che il lievito madre, ma il trucco è fare riposare l’impasto sopra una spianatoia in legno.
Perché proprio la spianatoia di legno? Perché consente alla pasta di assorbire l’umidità rilasciata durante la lievitazione.
E’ fondamentale che la pasta lieviti almeno 12 ore, ad una temperatura di 22-23 gradi.
Per la pizza non si deve mai avere fretta, non è un piatto che possiamo improvvisare ed è notoriamente uno slow food, che richiede pazienza e devozione.