Marco Mengoni ha dichiarato di soffrire di dismorfismo. Così ha confessato il cantante in una intervista a Sette, inserto de Il Corriere della Sera.
La causa nella genetica
Marco sostiene si tratti di un problema connessa strettamente al DNA, dato che mamma e nonna hanno dovuto affrontare gli stessi demoni.
“Nonna, mamma e zia erano donne bellissime che però non si vedevano belle. Si buttavano giù. Quante volte le ho sentite dire ‘quanto so’ brutta’. Soffrivano vedendosi piene di difetti”, ha spiegato il cantante al magazine.
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“E’ una patologia”
“Il dismorfismo è una patologia e ho iniziato a lavorare su me stesso”, ha detto Marco, che ha anche ammesso di essere andato in terapia per questo motivo.
Il cantante infatti ha fatto proprio del dismorfismo il fulcro centrale delle sue sedute col suo terapeuta: “Nel mio percorso di analisi e terapia ci siamo incagliati su questo”, ha detto.
Marco ha così trovato rifugio nella musica, un tramite grazie al quale è riuscito ad abbellire la sua vita, creando ricordi felici: “Ho scoperto che la musica è un mezzo potente per me, che mi ha aiutato ad alleviare tanti momenti di una vita non facile. Sono stato punzecchiato dalla vita e dal karma”.
Dismorfismo: un disturbo psicologico del quale in pochi parlano
Il dismorfismo, secondo il manuale MSD, è un disturbo: “caratterizzato da preoccupazione per almeno 1 difetto percepiti nell’aspetto fisico che non è evidente o sembra lieve ad altre persone. La preoccupazione per l’aspetto deve causare sofferenza clinicamente significativa o compromissione nell’attività sociale, lavorativa, scolastica o in altri ambiti. E a un certo punto durante il decorso del disturbo, i pazienti devono eseguire in modo ripetitivo ed eccessivo almeno 1 comportamento ripetitivo (p. es., verifica specchio, confrontando il loro aspetto con quello di altre persone) in risposta alla preoccupazione per il proprio aspetto. La diagnosi si basa sull’anamnesi. Il trattamento consiste nella terapia farmacologica (specificamente inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o clomipramina), nella psicoterapia (in particolare terapia cognitivo-comportamentale) o in entrambe.
Il disturbo di dismorfismo corporeo esordisce solitamente nell’adolescenza e sembra essere lievemente più frequente nel sesso femminile. In qualsiasi punto della vita, circa l’1,7- 2,9% delle persone ha il disturbo”