Quale è il nostro scopo nell’esistenza? Vi siete mai posti questa domanda? I Giapponesi sì, e hanno fatto della ricerca di tale scopo una vera filosofia di vita.
Nasce così l’”ikigai”, ovvero un concetto giapponese ritagliato su misura e che come è ovvio può variare in base ai tempi storici. Un concetto in continua mutazione, che muta col mutare delle epoche storiche eppure rimane sempre uguale il suo obiettivo: avere uno scopo ultimo.
L’Ikigai: una filosofia di vita del Sol Levante
La ricerca della felicità Giapponese, questa filosofia di vita basata su fine ultimo dell’esistenza umana, è detta appunto “Ikigai” ed è composta da due parole: “Iki”, “Vita” e “Gai” “ragione”.
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La “ragione di vita” è quello che ci muove e ci motiva, ci offre la spinta quotidiana per continuare ad affrontare ogni cosa, con gratitudine.
In un mondo fatto di frenesia, e spesso superficialità, l’Ikigai contrappone invece i ritmi lenti e l’introspezione, basata sul principio del tirare fuori dal profondo quello che già ci appartiene, anziché cercare all’esterno quello che ci manca.
Sono questi i passi verso il benessere dell’Ikigai.
Storia del metodo Ikigai
Il metodo Ikigai nasce ad Okinawa, un arcipelago del Giappone da sempre noto per la longevità della sua popolazione: lì gli ultracentenari sono un caso assai frequente.
Il segreto? Svolgono una alimentazione sana, fanno attività fisica, e applicano appunto il metodo Ikigai.
Tra Giappone e Grecia: Ikigai ed Eudaimonia, un parallelismo inevitabile
Per la psicologa giapponese Michiko Kumano, la filosofia dell’ikigai è un inno allo stato di benessere, e come tale è interconnesso alla filosofia di vita greca basata invece sull’eudaimonia, sulla ricerca della felicità.
L’eudemonismo si contrappone all’edonismo: se una è la ricerca della felicità, intesa come più alta espressione della libertà umana, l’edonismo invece è la pura ricerca del piacere, piacere che però è sempre temporaneo.
Si può quindi dire che la seconda sia una concezione assai più effimera e superficiale della prima, che invece si avvicina molto di più alla filosofia Ikigai giapponese.
L’eudaimonia greca può trovare diverse declinazioni. Aristotele la faceva coincidere con la virtù. Mentre Platone con la ricerca del Bello.
Per i Sofisti, era invece l’essere guidati sempre dalla giustizia, ed essere uomini giusti: una volta conosciuto il bene, non si poteva che agire di conseguenza sempre e solo in nome di quello.
Insomma, Eudaimonia o Ikigai che sia, una cosa è certa: è una filosofia di vita che tutti dovremmo abbracciare.