La Mela di AISM è un appuntamento imperdibile organizzato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Un momento per fare del bene e compiere un gesto di amore per la comunità.
Sclerosi Multipla: acquista una mela
Nel weekend del 5 e 6 ottobre non dimenticate l’importante appuntamento benefico con “La Mela di AISM”, promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Ben 5000 piazze italiane si riempiranno di mele rosse il cui acquisto destinerà i fondi destinati alla ricerca e al supporto di tutti coloro che soffrono di questa malattia.
Potreste incontrare anche voi uno dei 14.000 volontari che distribuiranno sacchetti da 1,8 kg di mele in cambio di una donazione minima di 10 euro. Si prevede la distribuzione di due milioni di mele, accompagnate da un volantino informativo e un QR code che permetterà agli utenti di avere diretto accesso a ricette esclusive dello chef Alessandro Borghese, che per il decimo anno consecutivo volto della campagna.
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“Preparare un piatto è un gesto d’amore, proprio come la solidarietà” sono proprio queste le parole dello chef Borghese, intervistato in vista di queste intense giornate di beneficienza.
C’è ancora tanto da fare
La sclerosi multipla è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che provoca disturbi della vista, del movimento e dell’equilibrio, con un decorso variabile da persona a persona. In Italia, ogni anno vengono diagnosticate circa 3.600 nuove persone e il 50% delle oltre 140.000 persone affette ha meno di 40 anni. Le donne risultano colpite il doppio rispetto agli uomini. La ricerca ha ancora passi da gigante da compiere, ma servono fondi ed è questo il motivo per cui l’associazione che se ne occupa ha ideato un evento tanto bello e su vasta portata.
In 30 anni, l’iniziativa “La Mela di AISM” ha raccolto oltre 61 milioni di euro, contribuendo non solo alla ricerca e nello sviluppo di terapie innovative per la sclerosi multipla, ma anche a prendersi cura di tutte quelle persone che non sanno come gestire la malattia nel quotidiano.
“Grazie alle terapie moderne, i nuovi diagnosticati possono affrontare il futuro con meno timore di dover rinunciare ai loro progetti di vita a causa della disabilità” spiega Marco Salvetti, direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’Università Sapienza. “Il nostro obiettivo resta ambizioso: vogliamo scoprire le cause della sclerosi e arrivare a una cura definitiva” ha concluso il direttore.