Un figlio ci costa 500 euro al mese. Altro che Assegno Unico!

By Luana Pacia

Si è sempre saputo, l’Assegno Unico non basta alle famiglie per prendersi cura dei figli. Secondo i dati il costo mensile di un figlio è di molto superiore alla cifra erogata dallo Stato. Ecco come stanno le cose!

Caro figlio, quanto ci costi!

Crescere un figlio costa molto in termini di fatica, pazienza e tempo, oltre che ovviamente di soldi, si stima infatti che il costo medio di un figlio sia di 500€ al mese, con variazioni da nord a sud del Paese, ma in linea di massima, la cifra si aggira intorno a questa, inoltre bisogna anche considerare che moltissime di queste spese rappresentano quelle indispensabili e inevitabili, solo una piccola percentuale copre spese futili ed evitabili. Secondo Findomestic, che ha stilato dei rapporti precisi e approfonditi su queste spese, indica che la spesa effettiva è precisamente di 462 euro per ogni figlio.

Di questa spesa complessiva si calcola che, in percentuali diverse, i soldi servano per abbigliamento, spese scolastiche e alimentari. Oggi i sostegni dello Stato aiutano la popolazione a far fronte a queste spese, tuttavia le cifre erogate non sono neanche lontanamente sufficienti a contrastare i costi in continuo aumento. L’Assegno Unico può, sì, dare una mano, ma non è per nulla in grado di sostenere le famiglie nella crescita dei bambini. Moltissime famiglie, proprio per i problemi finanziari, evitano di fare figli o comunque di non averne più di uno. Fare più figli vorrebbe dire raddoppiare o addirittura triplicare la spesa mensile per il loro mantenimento.

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I problemi della popolazione

Sono stati effettuati dei sondaggi da parte di Findomestic per cercare di capire in che modo gli italiani affrontino queste spese e di quali siano i metodi utilizzati per cercare di risparmiare anche un solo euro. Se fino a qualche anno fa, avere dei figli era il primo e unico pensiero delle famiglie appena nate, oggi è solo un lontano ricordo, basti pensare che almeno 4 su 10 coppie non desiderano averne per il momento e moltissimi di questi non hanno intenzione di avere figli anche in riferimento al futuro.

Gli aumenti dei costi hanno raggiunto una percentuale altissima, si parla infatti che le spese abbiano subito una maggiorazione di oltre il 15% e i maggiori problemi si hanno nelle categorie viste in precedenza, inoltre altre voci indicano incrementi importanti nelle voci viaggi, trasporti e salute. Per limitare i danni le famiglie decidono di tagliare il cordone delle spese riducendole per il 14% per quanto riguarda quelle non strettamente necessarie, il 36% del campione rimanda acquisti per la famiglia e il 32% rinuncia ad altre spese ritenute non essenziali.

Secondo molti inoltre lo Stato non riesce a stanziare aiuti soddisfacenti per le famiglie e per sostenere la genitorialità, ma pensano ci sia anche bisogno di maggiori sicurezze lavorative sostegni per gli asili o per le babysitter.

Fatto sta che è un periodo nero per chi sogna di diventare genitore, ma non gode di uno stipendio alto.

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