In questi giorni di festa, dove gli italiani si spostano da nord a sud, i prezzi raggiungono vette stellari: è il caso delle soste in autostrada, che vengono davvero pagate a caro prezzo dagli italiani che magari si fermano per prendere un panino o una bottiglietta d’acqua al volo, e anche un caffè è davvero proibitivo. In viaggio lungo l’autostrada, non fermarsi per una pausa è praticamente impossibile, soprattutto quando si raggiungono mete molto lontane da casa. Mai viaggiatori si trovano nelle condizioni di dover preparare qualcosa per affrontare un lungo viaggio, senza potersi nemmeno gustare un pasto all’interno degli Autogrill.
Soste in autostrada, costi stellari

Ormai da tempo anche la stampa si lamenta del caro prezzi in autostrada: l’acqua a 2 € per una bottiglietta da mezzo litro, 4 € per una bottiglietta di Coca Cola e persino 6 € per un pacchetto di patatine. Anche il caffè è diventato quasi un bene di lusso, fino ad arrivare al costo di quasi 2 € al Brennero. I discorsi non sono molto diversi per quanto riguarda il menù colazione e, se poi ci si ferma per un pranzo o una cena al volo, allora diventa quasi un conto da ristorante.
Molti gestori delle aree per le soste in autostrada, come riporta la Rai, si giustificano con costi di gestione alti, con royalty da pagare alle società autostradali, ma anche con l’essere aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Lamentano una perdita soprattutto durante la notte, poiché non sono molti i viaggiatori che si fermano o che comunque si mettono in viaggio durante le ore serali: e quindi gli italiani tendono a pagare di più per un servizio che di fatto è sempre disponibile.
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La parola dell’esperto sulle soste in autostrada
Mauro Minelli, intervistato da la Gazzetta, ha spiegato che la scelta tra sosta in autostrada e area di servizio è personale: “Oltre che da personali limitazioni correlate ad eventuali stati patologici, allergie o severe intolleranze, la scelta può dipendere da fattori diversi che possono andare dalle singole preferenze alimentari alla disponibilità di tempo e di risorse, alla durata del viaggio e, in caso di lunghe trasferte, all’impossibilità di mantenere ben refrigerati alimenti eventualmente deperibili. Quale che sia la scelta, tuttavia, le parole d’ordine che devono contraddistinguere il modo di alimentarsi durante un viaggio, e tanto più in estate, sono leggerezza e digeribilità”.
Oltre però alle nostre esigenze personali, dobbiamo infatti tenere conto che un’indagine svolta in 22 aree di servizio in diverse città mostra come i prezzi siano arrivati davvero alle stelle, fino a spendere quasi 10 € per un panino. Mangiare in autostrada ci costa ben il 70% in più rispetto a un comune bar. Per un cappuccino arriviamo a spendere quasi 2 € e il prezzo è quasi uguale persino per una brioche. Il rincaro poi, adesso, è sull’acqua, ora che sta arrivando la bella stagione.
Soste in autostrada, come affrontare il viaggio
Con i ponti di Pasqua 2025, molti italiani si sono già messi in viaggio o altri stanno ultimando i bagagli prima di affrontare le lunghe ore di auto per tornare a casa o semplicemente per godersi la possibilità di un momento in famiglia. Le sospirate vacanze sono arrivate, ma il problema è quindi: cosa portare in viaggio da mangiare? Non solo l’auto ha bisogno del carburante giusto, ma anche noi.
Consigliamo cibi freschi, soprattutto adesso che sta per arrivare la bella stagione: cibi anche altamente digeribili e poveri di grassi, in modo tale da evitare di avere un colpo di sonno alla guida. Bene alle uova, sia sode quanto strapazzate, che ben si sposano con il periodo, sì ai salumi poveri di grassi e soprattutto tanta frutta fresca. Possiamo inoltre valutare dei toast con pollo e caprino, o magari una bella frittata, magari con zucchine e fiori di zucca del periodo. Ideali infine i mini sandwich farciti con formaggio spalmabile e verdure grigliate per evitare le soste in autostrada.