Richiamo urgente nei supermercati, il formaggio “senza lattosio” era tutt’altro

By Loredana Di Stefano

Etichetta ingannevole e pericolo per gli intolleranti: il richiamo riguarda un lotto di primosale venduto come sicuro ma risultato non conforme

Il caso che preoccupa chi è intollerante al lattosio

Un altro richiamo alimentare scuote i consumatori italiani, in particolare chi ha un’intolleranza al lattosio. Stavolta finisce sotto accusa un formaggio etichettato come “senza lattosio”, ma che in realtà ne conteneva più del dovuto. Il prodotto in questione è il primosale Bonlà da 200 grammi, venduto nei supermercati Aldi. Il richiamo è stato ufficializzato il 15 maggio 2025 e riguarda il lotto n. 313227 con scadenza 04 giugno 2025.

Secondo le analisi, il formaggio presentava una quantità di lattosio superiore a quella dichiarata sull’etichetta, rendendolo inadatto al consumo per chi soffre di intolleranza, anche nei casi meno gravi. Una svista? Un errore di produzione? Fatto sta che la procedura di ritiro è stata immediata e il prodotto è stato tolto dagli scaffali.

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Ritirato formaggio senza lattosio
Ritirato formaggio senza lattosio

Cosa devono fare i consumatori

Chi ha acquistato il formaggio Bonlà del lotto indicato non deve assolutamente consumarlo. Il consiglio è chiaro: riportare il prodotto nel punto vendita Aldi, dove è possibile ottenere il rimborso anche senza scontrino. La catena di supermercati ha attivato una procedura semplificata per tutelare i propri clienti e ha messo a disposizione il numero verde 800 370370, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00, e il sabato fino alle 14.00.

Anche il produttore, Caseificio Longo Srl, ha confermato la non conformità del prodotto e ha garantito la piena collaborazione alle autorità sanitarie. L’azienda ha fatto sapere di aver rafforzato i controlli su tutta la linea per evitare che episodi simili si ripetano.

Perché è grave un errore del genere

Parliamo di una questione che non è solo tecnica o burocratica: chi è intollerante al lattosio rischia davvero di stare male anche dopo aver ingerito quantità minime. I sintomi possono andare dal gonfiore alla nausea, dai crampi alla diarrea. Non è solo un fastidio, ma un problema reale che può incidere sulla salute quotidiana di milioni di persone.

Ecco perché un’etichetta sbagliata o una formulazione non corretta non è un semplice errore: è una mancanza di responsabilità verso chi sceglie un prodotto proprio per tutelarsi. E quando il prodotto è addirittura venduto come “senza lattosio”, l’inganno diventa ancora più serio.

Ritirato formaggio senza lattosio
Ritirato formaggio senza lattosio

Crescono i richiami alimentari: 2025 è già un anno record

Il primosale Bonlà si inserisce in un trend preoccupante. Nei primi cinque mesi del 2025, sono già stati segnalati 82 richiami ufficiali per un totale di 277 prodotti coinvolti, secondo i dati de Il Fatto Alimentare. Un numero in aumento rispetto agli anni precedenti e che solleva più di una domanda sull’efficacia dei controlli nelle fasi di produzione, confezionamento ed etichettatura.

La pressione sulla filiera alimentare è alta: da un lato l’aumento delle intolleranze, dall’altro la richiesta di prodotti più “puliti” e adatti a tutti. Ma la fiducia dei consumatori si guadagna solo con test accurati e trasparenza totale, non con slogan rassicuranti stampati sulle confezioni.

Etichette sotto accusa: serve più attenzione

Questo richiamo riapre anche il discorso sulla lettura consapevole delle etichette. Troppe volte il consumatore si fida ciecamente delle diciture “senza lattosio”, “gluten free”, “vegano”, senza avere gli strumenti per capire se quelle promesse siano davvero mantenute. Ma è altrettanto vero che non spetta al cliente verificare in laboratorio ciò che compra: è compito dei produttori garantire la veridicità delle informazioni.

In questo contesto, un errore sull’etichetta non è solo un disguido tecnico: è un fallimento di sistema. Un sistema che, nel 2025, dovrebbe essere già abbastanza evoluto da impedire situazioni simili.

Ritirato formaggio senza lattosio
Ritirato formaggio senza lattosio

Un dovere di trasparenza, non un’opzione

Il caso del formaggio Bonlà è solo l’ultimo di una lunga serie, ma potrebbe diventare un esempio da non ripetere. Intanto Aldi ha agito con prontezza, offrendo rimborso e scuse. Ma l’episodio lascia comunque un segnale forte: la fiducia si costruisce con i fatti, non con le promesse in etichetta.

E in un mercato dove ogni giorno si moltiplicano prodotti “free from” di ogni tipo, la responsabilità dei marchi è più alta che mai. Un’etichetta sbagliata può sembrare un dettaglio, ma per qualcuno può fare la differenza tra stare bene e stare male.