Salvi i papiri di Ercolano, grazie all’IA decifrati testi scritti 2000 anni fa

By Ana Maria Perez

I papiri di Ercolano, decifrati testi scritti 2000 anni fa e chiusi nei rotoli sepolti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Vi abbiamo parlato spesso dell’Intelligenza Artificiale e delle sue infinite potenzialità. Spesso, ve ne parliamo anche per sottolineare che può anche essere utilizzata per aiutare i malfattori a realizzare profitti illeciti (soprattutto via telematica) . Il caso di cui ci occupiamo oggi e ve ne parliamo in questo post, invece, è uno di quelli in cui l’IA è riuscita a compiere (quasi) un miracolo a favore della scienza.

Volete sapere come, con l’aiuto dell’AI, tre giovanissimi studiosi sono riusciti a leggere testi antichissimi, scritti su papiri che sono stati sepolti 2000 anni fa? E non solo, perché il sistema adoperato per fare emergere i contenuti finora ignoti degli scritti antichi, ora servirà per decifrare molti altri volumi che si trovano custoditi da secoli in biblioteche ed enti culturali come reperti di grande valore, ma senza un “anima”. Con il progetto “Vesuvius Challenge” la storia è riuscita a riconquistarsi un posto nella vita moderna, donandoci un pezzo della nostra antichità ignota. Guardate!

papiri di Ercolano

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Il progetto “Vesuvius Challenge”

Tutto nasce con il concorso “Vesuvius Challenge“, che tecnicamente dice: “Resurrect an ancient library from the ashes of a volcano. Win $100.000. Make history“. Un vero invito a competere. Nat Friedman (imprenditore protagonista della Silicon Valley), Brent Seales e Daniel Gross (professori dell’Università del Kentucky) hanno raccolto più di un milione di dollari coinvolgendo nel progetto 32 sponsor e hanno lanciato la challenge a marzo del 2023.

La challenge, una sfida molto difficile

In stretta collaborazione con l’EduceLab dell’Università del Kentucky, i partecipanti avrebbero dovuto poter leggere dentro alcuni dei papiri carbonizzati (ancora chiusi) ritrovati tra il 1752 e il 1754 durante lo scavo della villa di Ercolano. Gli archeologi si erano resi conto subito del potenziale interessi di quei rotoli della biblioteca della villa d’otium affacciata sul golfo di Napoli. Ma erano rimasti (quasi) nell’oblio per 2/3 secoli. Fino al momento del Vesuvius Challenge. Tuttavia, l’obiettivo del concorso era difficile: i papiri dovevano essere letti senza aprire i rotoli, in maniera da evitare che si distruggessero. Fragili, difficili da maneggiare, al punto da rendere improponibile lo srotolamento, la prova era in salita. Non a caso, la ricompensa era ghiotta.

I vincitori della challenge hanno effettuato una trascrizione preliminare delle colonne di testo che avevano a disposizione per un totale di oltre 2.000 caratteri greci, mentre il minimo richiesto erano quattro passaggi di 140 caratteri ciascuno, con almeno l’85 per cento di caratteri recuperabili.Un vero successo!

fragment

I precedenti tentativi di leggere i testi antichi

Ci racconta “Repubblica” che alcuni rotoli sono stati letti dopo essere stati aperti con varie tecniche, nonostante la loro condizione frammentaria. Il metodo più adoperato per lo svolgimento meccanico fu ideato da padre Piaggio, che nel 1754 inventò la macchina con il suo nome: srotolò numerosi esemplari, consentendo così di leggere e di individuare opere del filosofo epicureo Filodemo di Gadara, di Epicuro, e di altri filosofi ellenistici.

Tuttavia, lo stato precario in cui si trovavano i papiri impose agli studiosi di abbandonare questa tecnica, che arrecava danni agli esemplari. Nonostante l’insorgere di altri tentativi con metodi diversi, con il passare del tempo, l’attività si fermò.

Il testo analizzato, scritto in greco: i contenuti

Il testo che è stato tradotto e letto riguarda le ultime 15 colonne di un rotolo conservato a Parigi, dove arrivò in dono a Napoleone Bonaparte da parte del re Ferdinando IV di Borbone.

I contenuti, analizzati dai concorrenti del “Vesuvius Challenge“, si riferiscono all’effetto della musica su chi ascolta, ai piaceri del gusto e della vista. Si spinge anche a riflettere sulle sensazioni e sulla possibilità di fare valutazioni sulla dimensione del piacere in relazione alle quantità in cui ciò che lo procura è disponibile. Le cose disponibili in quantità esigue danno più piacere rispetto a quelle disponibili in abbondanza? L’autore pensa di no: “come anche nel caso del cibo, non crediamo che i beni meno disponibili siano in assoluto più piacevoli di quelli abbondanti” Ricordiamo che il piacere è il bene per eccellenza nella filosofia epicurea.

I giovani ricercatori: Nader, Farritor e Schilliger

Tre giovani tra i 22 e il 27 anni sono riusciti a vincere il Vesuvius Challenge Grand Prize da 700 mila dollari. Il team era composto dall’egiziano Youssef Nader, dallo statunitense Luke Farritor e dallo svizzero Julian Schilliger. I 3 ragazzi erano stati impegnati nella prima fase del Challenge

Luke Farritor

22enne studente universitario e stagista di SpaceX del Nebraska, è stato il primo nella storia a rivelare un’intera parola dall’interno di un rotolo di Ercolano (????????, “porpora”):

A volte diamo per scontate scoperte come questa, ma non dovremmo ci sono voluti gli sforzi congiunti di molte persone nel corso di diversi secoli per scoprire, preservare, scansionare e ora finalmente leggere e tradurre questi rotoli. È il privilegio di una vita essere una piccola parte di tutto questo (…) Stiamo festeggiando in questo momento, ma non c’è motivo di rallentare: leggiamo l’intera biblioteca”.

luke farritor

Youssef Nader

Youssef Nader, 27 anni, è dottorando della Freie Universität di Berlino ed è un giovane egiziano, emozionato per essere riuscito a decifrare testi che furono scritti su papiro secondo la tecnica inventata dagli antichi egiziani. Nader ed è stato in grado di leggere alcune colonne di testo già in ottobre, vincendo il secondo posto del premio First Letters. Il ragazzo studia Machine Learning all’Università.

Sono incredibilmente felice di contribuire a questo risultato storico con i miei compagni di squadra Julian e Luke. In un certo senso, è come basarsi sullo spirito innovativo dei miei antenati di 5.000 anni fa con la loro invenzione dei fogli di papiro. Riportando dalle ceneri un antico rotolo, continuiamo a celebrare e documentare l’incredibile storia dell’ingegno umano”.

nader

Julian Schilliger

Julian Schilliger è lo studente svizzero di robotica dell‘Eth di Zurigo che ha vinto tre premi Segmentation Tooling per il suo lavoro che ha permesso la mappatura in 3D di parti di papiro. Ha una passione per la cultura greca e romana. “È un onore contribuire alla riscoperta di un capitolo della storia umana che un tempo era parzialmente oscurato; essere co-destinatario del premio insieme a Youssef e Luke non è solo una pietra miliare che definisce la carriera, ma anche un’esperienza che cambia la vita. Non vedo l’ora di aiutare ulteriormente a svolgere virtualmente i rotoli nel corso di quest’anno. Leggiamo la collezione completa dei papiri di Ercolano”.

julian

Un metodo che cambia le prospettive

Con il metodo messo a punto dalla Vesuvius Challenge ora sarà possibile provare a leggere tutti i rotoli carbonizzati ancora chiusi conservati per la maggior parte presso la Biblioteca nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”. La svolta pare epica perché potrebbe ampliare la conoscenza della filosofia e della cultura classica, facendo riemergere testi vecchissimi che sarebbero andati persi. Un connubio di storia e IA.

L’uso dell’Intelligenza artificiale

La tecnica utilizzata parte dalla creazione di una scansione 3d del papiro mediante tomografia a raggi X. Poi si passa alla segmentazione: qui si punta a tracciare gli strati accartocciati del papiro arrotolato nella scansione 3D per poi srotolarli o appiattirli. Infine si procede al rilevamento dell’inchiostro, utilizzando un modello di apprendimento automatico.

I rotoli carbonizzati sono stati scansionati con un acceleratore di particelle, che produce un fascio parallelo di raggi X ad alto flusso, consentendo immagini veloci, precise e ad alta risoluzione. Le foto a raggi X vengono trasformate in un volume 3D di voxel (ciascuno dei volumi elementari identici in cui viene scomposto l’immagine tridimensionale) utilizzando algoritmi di ricostruzione tomografica, risultando in una pila di immagini a strati.

Per identificare i singoli fogli di papiro è stato utilizzato uno strumento chiamato Volume Cartographer. Si tratta di utilizzare una combinazione di algoritmi automatici e regolazioni manuali per mappare vaste aree di papiro. In seguito a una scoperta di uno dei partecipanti alla competizione (Casey Handmer), Luke Farritor ha iniziato a cercare delle piccole “crepe” sulle superficie di papiro “appiattite” dal team di segmentazione e ha addestrato un modello di apprendimento automatico sulle forme che ha trovato, cosa che lo ha portato direttamente a vincere il First Letters Prize in ottobre, poiché queste crepe sono la spia della presenza di inchiostro.

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