Il reattore nucleare lunare, progettato per fornire energia sostenibile nelle missioni spaziali
Siete appassionati di Spazio, di Pianeti, di astrologia? Noi siamo appassionati di scoperte, in tutti i sensi. E in questo caso, la scoperta è “lunare”. Si riferisce al grande lavoro tecnologico che sta portando avanti la NASA nella speranza di riuscire a esplorare e scoprire il mondo nello Spazio nei prossimi anni. Nello specifico, l’ente responsabile delle attività aeronautiche e aerospaziali di interesse civile degli USA ha comunicato nelle ultime ore che si è conclusa la prima fase di progettazione del reattore nucleare lunare che verrà utilizzato per generare energia, in maniera da potere condurre missioni prolungate sulla superficie lunare.
Vi spieghiamo in questo post in che cosa consiste il progetto, qual è stato l’esito delle indagini compiute dagli ingegneri che ci hanno lavorato e quali saranno le fasi successive. Guardate!
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La foto di oggi (22 gennaio) della Nasa è italiana, che cosa rappresenta?
Completata la prima fase del progetto del reattore Fission Surface Power
La NASA ha completato con successo la prima fase di un progetto innovativo volto allo sviluppo di un piccolo reattore nucleare a fissione in grado di fornire energia sostenibile per estese missioni di esplorazione lunare. Il reattore Fission Surface Power da 40 kilowatt è stato specificatamente progettato per resistere alle dure condizioni delle notti lunari della durata di 14 giorni terrestri, garantendo un decennio di funzionamento sulla superficie lunare senza la necessità di intervento umano. Riconoscendo i limiti dei sistemi di energia solare sulla Luna, la NASA prevede lo spiegamento di un reattore nucleare in aree permanentemente ombreggiate per generare energia continua durante le notti lunari.
Contratti milionari per sviluppare il progetto
Nel 2022, la NASA ha assegnato contratti da 5 milioni di dollari a tre team specializzati nel settore. Nello specifico, hanno lavorato al progetto: Lockheed Martin, Westinghouse e IX che hanno proposto soluzioni concrete e sistemi di supporto fino ad arrivare al rendering definitivo. I contratti sono stati resi flessibili per stimolare al massimo l’utilizzo di sistemi innovativo. Al momento la NASA sta valutando una serie di idee per integrare i risultati più promettenti di questa prima fase nella prossima fase di progettazione.
I dettagli chiave dell’attività di progettazione
Tra le principali preoccupazioni della NASA si trovano i sistemi di sicurezza e di protezione dalle radiazioni; non può nemmeno essere trascurata la primaria esigenza che il sistema funzioni autonomamente per periodi prolungati. L’imminente fase di prova sulla Terra e una dimostrazione iniziale di un anno sulla Luna serviranno a convalidare la tecnologia come fonte di energia affidabile per habitat lunari, rover ed esperimenti.
Trudy Kortes, direttrice del programma delle missioni di prove tecnologiche all’interno del Direttorato per le missioni di tecnologia spaziale della NASA, ha sottolineato l’importanza di comprovare la sicurezza, la pulizia e l’affidabilità dell’energia nucleare sulla Luna.
Piani futuri per il reattore nucleare
In caso di successo della dimostrazione sulla Terra e sulla Luna, il progetto del reattore potrebbe essere adattato per supportare future missioni umane su Marte. A completamento dei progressi del reattore, la NASA ha stipulato contratti con aziende per migliorare i convertitori di potenza, necessari per trasformare l’energia termica del reattore in energia utilizzabile.
Dopo aver completato la fase di progettazione iniziale, la NASA sta ora estendendo i contratti per perfezionare ulteriormente i requisiti, prima di selezionare in modo competitivo un partner industriale per progettare il reattore di volo da lanciare all’inizio degli anni ’30. Una dimostrazione della superficie lunare è considerata cruciale prima di impiegare energia nucleare per facilitare l’esplorazione prolungata del sistema solare.
Attività commerciale sulla Luna e il progetto Artemis
A dicembre del 2023 la NASA aveva comunicato un piano molto ambizioso per consentire ad una vasta gamma di aziende private di fornire attrezzature essenziali sulla superficie lunare, facendo leva sui progressi della scienza, dell’esplorazione e delle esigenze di sviluppare le attività commerciali dei privati. L’iniziativa si allinea con il programma Artemis, che mira a fare sbarcare “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare entro il 2026 e creare la prima base permanente, gettando il “cemento” per consentire di organizzare lunghe missioni che riescano ad approfondire la conoscenza dell’ambiente lunare.
Ad esempio, Draper, un’azienda del settore con sede nel Massachusetts, ha programmato di svolgere nel 2025 indagini scientifiche nello Schrödinger Basin, un importante cratere da impatto lunare sul lato nascosto della Luna.