Si è spento a 49 anni Amedeo Grisi, dopo una lotta contro la Sla durata ben sette anni.
Il 16 agosto scorso aveva annunciato sui social la decisione di interrompere le cure, ammettendo di preferire di “smettere di respirare anziché avere un tubo in gola e altri nello stomaco, per sopravvivere chissà, magari ancora un paio di anni”.
Amedeo se ne va il giorno del No della Corte Costituzionale sull’eutanasia.
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“A noi malati di Sla viene concesso di decidere se ‘andare avanti’ facendo una tracheotomia, che vorrebbe dire un tubo in gola e altri tubi nello stomaco per essere alimentato, inchiodato in un letto e con una aspettativa di vita di inferno di due anni. L’altra possibilità è quella di fermarsi e sottoporsi a eutanasia. Io ho scelto la seconda perché la prima non mi appartiene e perché il desiderio è quello di tornare a essere libero”.
Amedeo aveva aggiunto: “Non ho programmato giorno e mese per sottopormi a eutanasia. Ma il giorno che sarò colto da una crisi respiratoria mi fermerò”.
Inoltre, aveva chiesto scusa ai suoi followers se alcune persone più sensibili potevano sentirsi urtate dalla crudezza delle sue parole, specificando anche: “Il mio tempo ormai è terminato. Sarà un mese, due, una settimana? Io sono pronto. Sono sicuro che per qualcuno, più di uno, non andrò mai via veramente. Il potere della musica e dell’amore ci rende immortali”.
La diagnosi per Grisi era arrivata nel 2015,. Nel gennaio 2018, nell’ex oratorio di Santa Brigida del centro storico di Sanremo, Grisi duettò con Claudio Baglioni, che all’epoca era il direttore artistico del 68esimo Festival di Sanremo, fu la realizzazione di un grande sogno per il cantante.
Grisi dovette rinunciare al sogno della musica a causa dell’avanzare della malattia: “È un mese che ho dei seri problemi, non respiro più molto bene e non riesco a cantare. Da due anni ho smesso di suonare la chitarra, amata compagna di viaggio”, scrisse.
Amedeo lascia la moglie Celine e i due figli Alice ed Andrea.