Malformazione artero venosa invalidante: la storia di Giulio
Giulio ha 17 anni e dall’età di dieci non poteva più praticare sport, dormire bene e vivere una vita normale a causa di una malformazione artero venosa invalidante. Comparsa nella regione glutea, ha provocato fin dall’infanzia dolore costante e anche impossibilità di muoversi o di stare seduto bene.
Le malformazioni artero venose sono complesse nel trattamento perché richiede l’intervento di più medici specializzati, è, come si dice, multidisciplinare. Il motivo è che le MAV sono malformazioni a carico di arterie e vene dove è difficilissimo agire senza analisi strumentali avanzate. Agire in tempo su queste malformazioni è importante perché possono provocare danni celebrali o spinali, generare anche emorragie o crisi epilettiche cefalee.
Il quadro clinico,è sempre complesso, richiede esami specifici tecnici e diversi trattamenti, fino ad arrivare alla chirurgia. Vediamo come Giulio a soli 17 anni è riuscito ad affrontare la malformazione invalidante con gli specialisti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, a Bologna.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Nuove analisi e cure definitive all’ospedale Rizzoli di Bologna
Giulio prima di rivolgersi al Rizzoli, riconosciuto tra i migliori ospedali ortopedici al mondo, si è rivolto altrove per affrontare la malformazione artero venosa. In questi anni, o meglio, in questi mesi, l’Istituto Rizzoli si è dotato di nuove apparecchiature combinate e con queste i madici hanno fatto nuove diagnosi. Così, sono arrivati ad interventi che prima hanno risolto il problema del dolore. Con l’elettroscleroterapia si è arrivati al miglioramento generale delle condizioni di Giulio che ha anche ripreso lo sport e a vivere una vita più adolescenziale, tra studio, amici e prospettive future.
Approccio multidisciplinare e multi strumentale per affrontare la malformazione
L’approccio multidisciplinare contro le malformazioni artero venose viene subito applicato. Per affrontare il dolore continuo e invalidante i medici hanno eseguito interventi di embolizzazione e radiologia interventistica. Sono intervenuti sui vasi sanguigni colpevoli di causare dolore però questo non ha portato al miglioramento definitivo.
Si passa ad una nuova analisi strumentale che mette insieme radiologia, agiografo, TC ed ecografo, spiega il dottor Giancarlo Facchini, radiologo dell’Istituto. A luglio 2023, l’ospedale ha acquistato una nuova Angio Suite che ha permesso di organizzare un trattamento combinato, questo non sarebbe stato possibile a livello vascolare senza un esame approfondito.
Il radiologo ha così raccontato la terapia eseguita, “abbiamo deciso di eseguire un’embolizzazione e un’elettroscleroterapia in un’unica seduta“. “Avendo notato sì un miglioramento, ma non a lungo termine, della condizione di Giulio dopo trattamenti di sola embolizzazione, abbiamo deciso di agire anche sulla parte venosa e non solo arteriosa, eseguendo quindi anche un’elettroscleroterapia, tecnica sperimentale con la quale sono stati trattati i primi pazienti“.
Che cos’è l’elettroscleroterapia che unisce farmaci e onde elettriche
L’elettroscleroterapia unisce due interventi: l’applicazione di un farmaco sclerosante che verrà colpito da scariche elettriche per accelerare e migliorare il suo assorbimento. Il farmaco agirà sulle cellule della malformazione . Marco Miceli, direttore radioligico e di diagnostica interventistica non parla ancora di guarizione completa, ha dichiarato “siamo nella fase follow-up”, cioè in un momento per studiare l’efficacia del trattamento combinato nel lungo periodo. Afferma che si è arrivati ad un buon traguardo sulla malformazione di Giulio.
Portare a Day Hospital e ad esami unificati anche altri reparti e ambiti medici
Il Direttori del Rizzoli ha dichiarato che l’angio suite, costata due milioni di euro, e con tecnologia digitale avanzata migliorerà molti interventi terapeutici e sarà importante anche nelle cure palliative. L’intervento complesso di Giulio è stato potuto eseguire in un’unica sala, con personale specializzato e con ricovero Day Hospital. Un percorso che si vuole proseguire in tutta la radiologia interventistica muscoloscheletrica in modo da rendere più semplici esami diagnostici, scelte terapeutiche e decorsi post operatori.