La comunicazione fallisce, i colossi in difficoltà
Digitalizzazione, ammodernamento del sistema di comunicazione, tecnologia all’avanguardia. In un mondo che evolve le comunicazioni non possono rimanere “in barba al piccione”. Basta un semplice click ed è fatta. Non serve nemmeno scrivere. L‘emoji può sostituire anche le parole. E ancora, per comunicare con la PA non bisogna fare più file, né inviare raccomandate: basta essere dotati di identità “digitale” (SPID, CNS, CI elettronica…. Certo, sempre che funzionino App o email per visualizzare messaggi, recuperare le password, verificare l’identità o altre esigenze digitali. Perché purtroppo non è sempre così, come abbiamo notato questi giorni.
Le poste di Libero e Virgilio sono bloccate dal 14 di giugno
Purtroppo, la comunicazione veloce è ancora un problema per milioni di utenti, impossibilitati ad accedere alla propria casella di posta elettronica perché Libero e Virgilio sono bloccati dalla notte tra il 14 e il 15 di giugno. ItaliaOnLine, la società che gestisce le due piattaforme, non è ancora in grado di dare tempi per la risoluzione della sospensione dei servizi.
Funziona soltanto la posta certificata. Tuttavia, milioni di utenti utilizzano l’email per lavoro, per farsi recapitare bollette, per ricevere i risultati degli esami medici. C’è poco da dire: la mancanza di accesso alla posta in entrata o in uscita è diventato un danno, non più un disagio. Si parla di 8,8 milioni di utenti bloccati per Libero e di 10 milioni di account per Virgilio.
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Il messaggio dell’azienda
Entrando sulla pagina web di Libero, si legge (alle ore 16.30 del 17 di giugno) una comunicazione di Italia on line che recita: “Ci scusiamo anzitutto ancora una volta con i nostri utenti per il disagio recato dall’interruzione dei nostri servizi mail. Nelle ultime ore si è verificata ancora instabilità all’infrastruttura e-mail, che ci costringe prudenzialmente a non poter ancora riaprire il normale flusso. I tecnici stanno continuando a lavorare per la risoluzione definitiva del problema, che riguarda la maggior parte dei nostri account, ad eccezione delle mail PEC. Forniremo aggiornamenti nella giornata odierna, continuando a lavorare come ovvio per la risoluzione nel minor tempo possibile“.
WhatsApp, Facebook e Instagram bloccano i servizi
Ma non sono solo gli operatori di posta elettronica a mandare i propri utenti nei guai. Downdetector, il portale di monitoraggio delle interruzioni online, ha rilevato ieri, 16 di giugno, un’interruzione del servizio da parte delle tre App di Meta. Sia su WhatsApp, sia su Facebook sia su Instagram si è verificata l’impossibilità ad accedere ai tre social network da dispositivi mobili che da computer. Il down generalizzato è iniziato poco prima delle 21 ed è rientrato in tarda notte.
In particolare, il disservizio consisteva nel non potere inviare audio né spedire fotografie. Nessun portavoce di Meta ha chiarito a cosa sia stata dovuta l’interruzione. Quello che è certo è che questo è il secondo malfunzionamento della piattaforma nel mese di giugno. il primo risale al 6 di giugno.
Per approfondire:
Community e Sottogruppi Whatsapp: come crearli
I precedenti di gennaio del 2023
A gennaio un down senza precedenti, aveva reso i servizi di posta di ItaliaOnLine inaccessibili per quasi una settimana: gli account di nove milioni di utenti avevano smesso di funzionare con gravi disagi e un notevole danno di immagine per la società. Poi erano arrivati i risarcimenti. Gli indennizzi consistevano nell’aumento di spazio totale della propria casella email su Libero o Virgilio. La casella di Libero poteva passare da 1 GB a 1.2 GB e quella di Virgilio da 3 GB a 3.6 GB. Per coloro che avevano un piano a pagamento, la socità offriva sei mesi di piano Plus aggiuntivi, gratuiti. Le associazioni di consumatori hanno ritenuto l’indennizzo una bazzecola e promettono battaglia.
Nel frattempo, tanti utenti hanno preferito aprire un altro indirizzo email più rassicurante.