Il sondaggio di Adecco, fare l’influencer è il sogno degli italiani
Un recente sondaggio di Adecco ha registrato un +505% dell’influencer come lavoro dei sogni degli italiani (anche se il confronto era con il 2013, quando questa categoria non esisteva). Adecco offre anche una breve guida pratica su !come trasformare la passione social in lavoro e per capire se si è tagliati per fare questo lavoro o quello dello youtuber, il tiktoker, l’instagrammer o il twitcher di professione!
L’influencer, un sogno o una realtà?
La giornalista Guia Soncini l’ha ribattezzata L’economia del sé (sottotitolo: “Breve storia dei nuovi esibizionismi”, Feltrinelli, 2022): “Noialtri mortali pensiamo più o meno tutti che un giorno arriverà un’azienda a offrirci dei soldi per indossare mutande d’acrilico, o per dire che ci è tanto piaciuto il tal romanzo o che non potremmo vivere senza la tal macchina del caffè“.
Pensiamo: se ce l’ha fatta Tizio Senza Qualità, perché non io. E quindi procediamo per emulazione, e come Tizio (che sarà quel che sarà ma ha milioni di follower più di noi) esponiamo al mondo le nostre vite, le nostre piccinerie, le nostre gioie, le nostre insicurezze. Il nostro essere noi stessi, che qualche bugiardo ci ha convinto essere una forza e non un limite. Ci seguono solo i nostri cugini e un paio di vicini di scrivania, ma non desistiamo“.
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E’ la descrizione del partito degli influencer.
Per approfondire:
Il lavoro degli influencer nell’estate 2023, una vera sfida!
Le professioni del mondo dello Spettacolo, risultati altalenanti
Il mondo dello spettacolo ha sempre riscosso molto interesse. Tuttavia, nell’analisi di Adecco dopo il covid, da un lato si registra un crollo del -50% di persone interessate a diventare cantanti, e un -13% di chi vuole diventare youtuber. Si registrano anche notevoli differenze fra uomini e donne: mentre fra gli uomini cresce del +41% chi vuol diventare un modello e scende del -39% chi vuol fare l’attore, per le donne è il contrario, con la professione di modella che scende del -17% e quella di attrice che cresce del 5%.
Ipotesi di guadagno di un influencer
Anche se la cifra che guadagna un influencer dipende da molti fattori, facciamo un esempio generale: “un creator, con una follower base che su TikTok, canale primario, si attesta fra 300 mila e a 4 milioni, e su Instagram, canale secondario, da 250 mila a 1,5 milioni, viene coinvolto da un brand retail con cui ha un’alta affinità. L’obiettivo è produrre con una sua creatività autoriale un TikTok, con pubblicazione tal quale su Instagram, più un set di Ig Story, dando i diritti d’uso dei contenuti per sette giorni consecutivi, ma senza esclusiva. Il guadagno? Fra i 15 e i 35 mila euro“
Il pagamento delle imposte
Spesso, gli influencer non pensano al dovere di pagare le imposte sui ricavi percepiti, anche quando si tratta di beni in natura. Certamente, la differenza tra un cofanetto di trucchi e di regolari introiti sul conto corrente per un’attività continuativa, è notevole. Nel primo caso, sicuramente il fisco non si accanirà contro il contribuente (ragazza), mentre nel secondo, il beneficiario che non si apre una partita Iva e paga INPS e IRPEF potrebbe pentirsi amaramente.
Vi invitiamo ad una riflessione: considerando che l’attività sui social è archiviata digitalmente e che tutti i pagamenti elettronici sono tracciabili, per il Fisco (autorizzato a farlo dalla sentenza 26987/2019 della Cassazione), è facile verificare le dimensioni delle attività di ogni utente. Secondo il Sole 24 ore: “nel giro di pochi anni, l’impiego di algoritmi e intelligenza artificiale potrebbero consentire di far emergere un numero molto elevato di accertamenti preconfezionati con un impianto probatorio robusto”. Uomo avvisato (anzi, influencer avvisato), mezzo salvato.
Un mercato che parte da 400 milioni di euro
A questo punto, ci viene da domandarci: “quanto vale in Italia l’economia del sé?. Camilla Colombo e Alexis Paparo fanno la loro analisi che pubblicano su sul Sole 24 Ore. Per iniziare, si tratterebbe di un’economia in crescita: “Le aziende considerano questa categoria ormai centrale nella propria strategia di comunicazione e continuano ad aumentare il budget dedicato“.
L’Osservatorio Nazionale di influencer marketing
Sapevate che esiste l’Osservatorio nazionale di influencer marketing (Onim)? E’ così. Con le sue attività, questo strumento senza scopo di lucro con le sue attività si prefigge di informare ed educare sul tema, rendendo migliore l’approccio e l’utilizzo per tutti gli attori coinvolti (agenzie, brand, software house, marketplace).
Quello che l’osservatorio riporta è un business di tutto rispetto. La spesa delle collaborazioni aziendali supererà nel 2023 i 400 milioni di euro (+5% sul 2022 e +47% sul 2021). Anche Upa (Utenti pubblicità associati) si aspetta una crescita significativa degli investimenti pubblicitari, in linea con quanto registrato nel 2021 (+12%) e nel 2022 (+8%). A questo proposito, ha organizzato un congresso che si terrà il 21/11 a Milano e che avrà come argomento “Influencer Marketing“
I dati alla mano, un giro di affari complessivo che va oltre un miliardo di euro
Le previsioni di Onim
Secondo Onim, il giro d’affari del settore è superiore al miliardo di euro. La cifra tiene conto della remunerazione da piattaforme, merchandising, corsi e contenuti brandizzati. Le stime per il 2023 dei fatturati delle agenzie specializzate sarebbero sull’onda del +22,4% rispetto al 2022.
Il business internazionale degli influencer: 21,1 miliardi di euro
Se teniamo conto del mercato mondiale del settore, secondo alcune fonti affidabili, come il Digital Marketing Benchmark Report 2023 di Influencer Marketing Hub, il mercato globale dell’influencer marketing potrebbe raggiungere 21,1 miliardi di dollari di fatturato nel 2023, in crescita del 28% sul 2022 e del 52% sul 2021.
Il 49% dei consumatori si affida agli influencer prima di acquistare
Per fornire un quadro affidabile, Adecco ha intervistato 3.500 utenti di agenzie di marketing, Pr e brand. Il 67% degli intervistati ha dichiarato di volere aumentare la propria spesa per l’influencer marketing, mentre il 23% intende spendere oltre il 40% del proprio budget nelle relative campagne, contro il 5% del 2022 e l’11% del 2021. Perché?
Perché oggi, circa il 49% dei consumatori si affida ai consigli degli influencer prima di acquistare. La percentuale è coerente con l’82% di utenti del report di Influencer Marketing Hub che ritiene più qualitativi i clienti derivati da campagne di influencer marketing rispetto a quelli derivati da altri tipi di promozione.
Il futuro degli influencer, incerto
Il futuro degli influencer è molto dibattuto. Secondo alcune fonti, l’influencer marketing continuerà a crescere e a evolversi, con una maggiore attenzione verso gli attori italiani, le micro community, l’iperspecializzazione e l’autenticità. Altre fonti, invece, sostengono che gli influencer siano già in declino, caduti nella trappola dei social media e superati da nuove figure più competenti e rilevanti. Chi ha ragione? Forse la verità dipende anche dal settore, dal pubblico e dagli obiettivi delle aziende che vogliono collaborare con loro. Quello che è certo è che questo mondo è in continua trasformazione e richiede una costante adattabilità e innovazione.
Matteo Pogliani, fondatore e presidente di Onim, “conferma il ritorno di fiamma verso chi sa creare storie evolute e complesse, a dispetto di chi punta solo sulla propria immagine“.