Guerra Israele Hamas, ci mancavano anche i ribelli Houthi
La Guerra sulla Striscia di Gaza impatta sull’economia e la geopolitica internazionale. Così, un gruppo di ribelli chiamati Houthi, già noti alla sicurezza internazionale, se decidono di attaccare una nave nel Mar Rosso e di ripetere tale attentato, non possono essere trattati come semplice caso isolato.
E non si tratta soltanto della loro alleanza con Hamas, avrebbero fatto danno anche se fossero stati semplici pirati. Il Mar Rosso è un’area cruciale per il trasporto di carburanti e beni di consumo. Come collegamento tra Europa, Asia e Africa, soprattutto per il commercio internazionale. Gli stati bagnati dal Mar Rosso sono Egitto, Arabia Saudita, Israele, Giordania, Eritrea e Gibuti.
Il recente attacco ad un cargo petrolifero norvegese verso l’Italia ha o avrà impatto sull’economia. Le navi cariche di carburante o beni di consumo devono allungare i loro tragitti, prevedere dei ritardi, scegliere nuove assicurazioni con coperture di rischi dai costi più elevati. La conseguenza sarà l’aumento su carburanti ma anche su prezzi di beni di consumo collegati a questi trasporti.
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Coalizione USA, tra i paesi che partecipano anche l’Italia. Gli Houthi minacciano un’operazione di attacco ogni 12 ore
La partecipazione dell’Italia alla coalizione USA contro l’escalation provocato dai ribelli dello Yemen è scelta inevitabile anche in vista di una politica estera che vuole essere determinante nell’area mediorientale e asiatica.
Il portavoce del movimento Houthi, Mohammed Abdulsalam, ha fatto sapere che la formazione armata continuerà a sferrare attacchi nel Mar Rosso e non per colpire il commercio internazionale ma le navi dirette solo verso Israele. “Ci congratuliamo con le compagnie che hanno annunciato la sospensione della navigazione verso i porti israeliani. La pressione su Israele deve aumentare affinché fermi la sua aggressione e tolga il blocco di Gaza”. La minaccia lanciata è quelle di effettuare un’operazione di attacco nel Mar Rosso ogni 12 ore.
Le affermazioni del Pentagono sulla crisi nel Mar Rosso, l’invito ad una missione congiunta per la sicurezza
Il Pentagono è intervenuto così sulla crisi del Mar Rosso, “la recente escalation di sconsiderati attacchi Houthi provenienti dallo Yemen minaccia il libero flusso del commercio, mette in pericolo i marinai innocenti e viola il diritto internazionale”.
A queste dichiarazioni arriva l’invito ad altre potenze per affrontare la nuova sfida internazionale con un’azione collettiva. E così, ecco una mini Nato per affrontare i ribelli, viene istituita l’operazione Prosperity Guardian. I paesi che riunisce sono i Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna. Forze pronte ad “affrontare congiuntamente le sfide alla sicurezza nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden, con l’obiettivo di garantire la libertà di navigazione per tutti i paesi e rafforzare la sicurezza e la prosperità regionale”.
L’Italia è all’interno di questa coalizione di paesi, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha colloquiato con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin. Si unirà alle altre forze di difesa presenti nel Mar Rosso con la Fremm, fregata europea multi missione, “Virginio Fasan”.
“Durante il colloquio è stato affermata l’importanza del principio di libera navigazione, valutato l’impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull’economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime. L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale“.
Movimento Houthi e Mar Rosso, quanto durerà questa nuova minaccia? Gli Usa cercano alleati anche tra paesi arabi
La minaccia del movimento Houthi di organizzare un attacco ogni 12 ore è rivolta proprio alla coalizione internazionale che si è creata. Il portavoce Ansar Allah ha chiarito alla tv di al-Jazeera che è indifferente alla presenza di questa coalizione militare all’interno del Mar Rosso.
Perché tanta determinazione proprio adesso? Sono le conseguenze più globali della Guerra di Gaza, conflitto che mette a dura prova sia la popolazione che le forze militari israeliane. Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha incontrato il re Hamad bin Isa Al Khalifa e il premier Salman bin Hamad in Bahrein, dopo la tappa in Israele. Alla colazione internazionale cerca di unire anche forze arabe, Manama è l’unico paese al momento ad aver aderito.