Il glifosato nella pasta è l’ultimo degli allarmi lanciati dal settore salute, un pesticida contenuto in moltissimi marchi di pasta, eccetto uno. Di chi si tratta?
Che cos’è il glifosato nella pasta?
Il glifosato è un erbicida molto comune, utilizzato per eliminare i parassiti che affollano le piante e non compromettere la qualità del raccolto. Perché è così comune? Perché, pur essendo un pesticida, ha livelli di tossicità minori rispetto ad altri, motivo per cui viene prediletto dall’industria agricola.
Qual è il problema? È che alcuni studi hanno mostrato un fattore cancerogeno da tenere sotto controllo, la IARC di Lione lo ha classificato nel gruppo 2A, tra i probabili cancerogeni, mentre ECHA, EFSA, OMS e FAO hanno mostrato un giudizio più tranquillo, ma consigliando comunque di prestare attenzione.
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In Italia è stato vietato l’utilizzo di glicosato in “aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bimbi, cortili e aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”. Dal punto di vista agricolo, la legge lo ha permesso, controllando ogni 5 anni l’effettiva attuabilità dell’utilizzo di glifosato, coerentemente con gli ultimi studi sul suo potere cancerogeno. Attualmente quindi il suo utilizzo è consentito, ma sempre entro i limiti di legge. Chi mangia molta pasta, però, dovrebbe optare per il marchio di pasta senza glifosato. Quale?
La ricerca della rivista K-Tipp
L’indagine che prenderemo in considerazione è stata condotta dalla rivista svizzera K-Tipp che ha fatto una lista dei marchi che non utilizzano pesticidi. Molti di questi sono biologici e stranieri, i cui costi spesso inaccessibili. Per fortuna, però, c’è un marchio italiano non biologico che fa la differenza: parliamo della pasta Barilla.
La pasta Barilla ha superato i test senza presentare residui di pesticidi, incluso il glifosato, ideale per chi vuole prestare attenzione a questo valore ma, al contempo, evitare di spendere per marche biologiche più costose. Al momento è l’unica marca italiana che è rientrata in questa classifica, segno che è possibile ottenere una pasta di buona qualità senza per forza utilizzare una grossa mole di pesticidi.