Giornata mondiale dei blogger, 500 milioni di blog

By Ana Maria Perez

Giornata mondiale dei blogger, perchè?

Da Ultimedalweb ci piace parlarvi di comunicazione e cerchiamo di trasmettervi con le nostre parole qualcosa in più rispetto alla singola notizia; qualcosa che non possa dire la Treccani o che non possiate recuperare dalle Agenzie di Stampa. Questo perché il nostro scopo è quello di fornire informazioni emotive, non solo notizie. Per questo trovate spesso i nostri consigli, le nostre battute ed i nostri pensieri. Per questo cerchiamo informazioni e fotografie che vi aiutino a riflettere sui contenuti o, talvolta, perché no? Vi facciano divertire.

Oggi, 2 maggio, è una giornata molto importante per noi, perché ci ricorda che possiamo comunicare liberamente. E’ la Giornata mondiale dei blogger (meglio conosciuta come il World Bloggers’ Day), nata per celebrare la rivoluzione nella comunicazione via la pubblicazione sul web. E’ una giornata clue che serve a ricordare l’importanza di potersi esprimere e quanto essa a volte costi.

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Da dove nasce la parola Blog?

La parola Blog (termine anglosassone) è composta dalla parola “weB” (prendendo la B) e dalla parola “Log”. La parola Log significa letteralmente “pezzo di legno”; si è evoluta nel tempo per rievocare le registrazioni sul giornale di bordo di un natante. La leggenda dice che un pezzo di legno (log) veniva utilizzato in mare per stabilire la velocità della nave: si lanciava in acqua e si attendeva che galleggiasse per calcolare i tempi di percorrenza di un tratto di mare. Da lì la “registrazione scritta sulla rete“.

Le origini del World Bloggers Day

Ci troviamo al 13° anniversario della celebrazione del World Bloggers day. Infatti il ruolo dei blogger nella comunicazione è stato riconosciuto nel 2010, grazie al movimento World Bloggers Day, nato a Cebu, nelle Filippine, con l’obiettivo di collegare il maggior numero possibile di comunità di blogger presenti nel mondo.

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Cebu, Filippine

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A che cosa serve un Blog?

Attraverso il blog è possibile comunicare e scambiare punti di vista senza limiti. Non accade questo con le testate giornalistiche presenti in rete, perché i giornalisti che collaborano sono obbligati a rispettare alcune condizioni, se si tratta di redazioni politicamente orientate o con interessi specifici da salvaguardare. Lo svantaggio per il blogger, tuttavia, è che la propria attività intellettuale non è tutelata.

Quanti blog esistono?

Non si sa con esattezza quanti blog esistano. Secondo le statistiche, nel mondo dovrebbero essercene almeno 500 milioni, ma in questo dato sono calcolati anche i blog inattivi. In Italia i blog esistenti sono circa 500.000, ma quelli veramente influenti sono pochi. Parliamo di quelli che riescono a convincere o influenzare la quotidianità delle persone e le loro abitudini, come quello della stilista – imprenditrice Chiara Ferragni, The Blond Salad.

I blogger perseguitati

Nella Giornata Mondiale dei Blogger si celebra il diritto alla comunicazione e i blogger perseguitati e uccisi per avere usato il web per denunciare ingiustizie, violenze e atti contro i diritti umani. Alcuni esempi di blogger che hanno pagato con la vita la loro voglia di “raccontare” al mondo una “verità nascosta” sono: l’iraniano Omid Reza Mir Sayafi, morto in carcere a Teheran nel 2009 dopo aver criticato l’Islam sulle pagine del suo blog. In aprile del 2011 è morto in un carcere del Bahrein Zakariya Rashid Hassan al-Ashiri, e due mesi dopo è stato ucciso anche il brasiliano Edinaldo Filgueira, fondatore del giornale Jornal o Serrano, solamente per aver denunciato il governo locale.

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Omid Reza Mir Sayafi

Ad alcuni blogger è stata soltanto revocata la nazionalità. È il caso di Phạm Minh Hoàng, vietnamita costretto all’esilio in Francia, accusato di aver violato la sicurezza nazionale.

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Pham Minh Hoang

Altri personaggi famosi che hanno subito conseguenze drammatiche per avere criticato governi e fondamentalismi religiosi tramite i blog sono:  Aleksej Navalny, Olfa Riahi, Asif Mohiuddin, Zeng Jinyan e la rete Global Voices.

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Aleksej Navalny

Dall’Italia non possiamo dimenticare Patrick Zaki, il ricercatore arrestato in Egitto con l’accusa di avere diffuso notizie false, istigazione alla violenza, crimini terroristici e incitamento alla protesta. Zaki fu arrestato nell’aeroporto di El Cairo il 7 febbraio del 2020. Essendo Zaki uno studente dell‘Università di Bologna, il fatto ha ricevuto notevole attenzione mediatica in Italia. Zaki è stato liberato l’8 dicembre del 2021 ed è al momento in attesa dell’esito del Processo a suo carico.

Il 18 dicembre del 2020 il Parlamento Europeo approvò una risoluzione in cui dichiarava di “deplorare […] con la massima fermezza la continua e crescente repressione, per mano delle autorità statali e delle forze di sicurezza egiziane, ai danni dei diritti fondamentali e di difensori dei diritti umani […] e chiede la liberazione immediata e incondizionata di Patrick George Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico», definendo «arbitrario» il suo arresto e considerando la sua detenzione come una «minaccia» per i valori fondamentali dell’Unione europea

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Patrick Zaki

Per riassumere, un blog non è solo uno spazio per esprimersi arrivando a tutti, ma è una prova che le persone possono esprimersi liberamente. Ed è per questo motivi che oggi vogliamo festeggiare. Festeggiate insieme a noi?

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