Ferrero ritira lotti uova Kinder per sospetta salmonella

By Redazione

Era già accaduto nel resto d’Europa: alcuni prodotti della Kinder erano stati ritirati dal mercato a causa di sospetta salmonellosi.

Ora, la stessa disposizione è stata imposta anche in Italia.

Il prodotto “incriminato” sono gli ovetti Shocko-Bons, che provengono dall’impianto di Arlon, in Belgio.

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L’accordo con le autorità sanitarie italiane

Le autorità sanitarie italiane hanno dunque deciso di ritirare i lotti per sospetta salmonellosi negli ovetti di cioccolato.

Tuttavia, le autorità hanno rassicurato di “non aver ricevuto negli ultimi 6 mesi in Italia contatti o reclami per indisposizione a seguito di consumo di prodotti Kinder” aggiungendo anche che “ad oggi, nessun prodotto analizzato sui mercati coinvolti dal richiamo è risultato contaminato da Salmonella”.

Ma come può la salmonella essere presente nel cioccolato?

Antonello Paparella, docente di Microbiologia alimentare all’Università di Teramo, ha risposto alla questione, spiegando che: “Le Salmonelle nel cioccolato e nel burro di cacao non si possono moltiplicare, ma possono essere presenti in quantità significativa in seguito alla contaminazione delle materie prime o durante il  processo di lavorazione industriale“.

L’esperto aggiunge che si tratta di un problema legato al processo di essicazione: “Dopo la raccolta le fave di cacao subiscono un processo di fermentazione ed essiccazione che avviene solitamente in campo nei paesi di origine, dove non è facile escludere la contaminazione da parte di uccelli, roditori e degli stessi operatori. Se le successive fasi di pulizia e tostatura non sono gestite adeguatamente, le fave tostate possono risultare contaminate”.

Ma non solo essiccazione: anche il “concaggio”, che è il processo attraverso il quale le fave vengono riscaldate e miscelate agli altri ingredienti, espone le fave al rischio di salmonellosi.

Come anche tutte le fasi successive, di modellaggio e confezionamento.

Qui un’imperfetta manutenzione della linea, per esempio fessurazioni nella temperatrice o nella linea di trasporto o ancora una contaminazione della confezionatrice potrebbero causare la contaminazione del prodotto. Il problema è che questo tipo di salmonelle è in grado di resistere a temperatura ambiente sul prodotto confezionato fino a 19 mesi“.

Un tempo molto lungo, quindi, che esporrebbe al rischio salmonella moltissimi prodotti presenti sugli scaffali dei nostri supermercati.

La pericolosità dei prodotti esposti a salmonellosi

Soprattutto nei bambini, anche quantità infinitesimali possono nuocere gravemente.

“In un caso precedente causato da Salmonella Typhimurium in Scandinavia,- dice Paparella- l’ingestione di meno di 10 cellule di Salmonella aveva causato malattia. Oltretutto, l’abbondanza di grasso nel cioccolato sembra essere il motivo per cui questo batterio sopravvive al riscaldamento nel processo e oltrepassa la barriera gastrica nel consumatore. Anche se alcune aziende utilizzano cioccolato a caldo, occorrono tempi e temperature maggiori rispetto a quelle della pastorizzazione per inattivare la salmonella eventualmente presente”.

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