“Anche la natura hai suoi ritmi”, questo è l’ultimo saluto che Piero Angela ha voluto lasciare ai suoi telespettatori Rai.
Un saluto delicato che mostra fino all’ultimo l’enorme amore che Piero Angela nutriva per la scienza e per ogni sua sfaccettatura, compresa anche quella all’animo umano più incomprensibile: quella della morte.
Il messaggio ai telespettatori
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio “.
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Dal canto suo, il figlio Alberto sui social lo ha salutato con un: “Buon viaggio, papà” ed una foto.
Solo poche settimane fa, il figlio aveva parlato del padre e della sua trasmissione: “Per me non può che essere un onore partecipare al suo programma con i miei servizi”, aveva detto.
Piero Angela: vita e biografia
Piero Angela era nato a Torino il 22 dicembre 1928. A farlo innamorare della scienza, il padre. Medico antifascista, Carlo Angela, era stato insignito della medaglia dei Giusti tra le nazioni.
Angela aveva dichiarato di aver ricevuto “Un’educazione molto piemontese: molto rigida, con principi molto severi, tra cui quello di tenersi un passo indietro sempre, mai esibire” .
Sorprendentemente, sulla sua educazione scolastica aveva detto: “Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”.