Digiuno intermittente e dieta chetogenica: perché sono dannosi

By Redazione

Negli ultimi anni, spopolano per il web diete a regimi chetogenico e i diguni intermittenti.

Sulla questione si è spalancata una diatriba che si protrae ormai da lungo tempo, con una parte di esperti che la ritiene dannosa, e un’altrettanta parte che invece la ritiene una dieta valida e sicura.

“Si tratta di condotte alimentari che non vanno a creare un digiuno vero e proprio, ma che sospendono l’alimentazione per più ore al giorno. La più diffusa è quella che prevede un digiuno di 16 ore e 8 ore in cui, invece, si ha accesso al cibo”, dice però ad Huffpost la dottoressa Elena Dogliotti, biologa, nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi.

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Soprattutto per il fatto che molti, anche a causa di Internet, usano questa dieta senza consultare prima un nutrizionista, in regime dunque di autoprescrizione.

Il digiuno intermittente: cosa dicono gli esperti

I benefici del digiuno intermittente, per esempio, sono stati elencati in un documento del 2020 pubblicato sul  New England Journal of Medicine. “Alimentarsi in maniera intermittente è una scelta che può far parte di uno stile di vita sano”, sositene Mark Mattson, neuroscienziato della Johns Hopkins University,

Con il digiuno intermittente: “Viene migliorata la regolazione della glicemia, si riduce la risposta infiammatoria e aumenta la resistenza allo stress”.

Di parere opposto il Tavolo tecnico per la sicurezza nutrizionale (TaSiN) del ministero della Salute: “Nonostante i benefici sulla salute del digiuno intermittente e la sua possibile applicazione pratica in numerose malattie, esistono impedimenti per un’adozione allargata di questo modello alimentare nella comunità”.

Sconsigliata per alcuni gruppi di persone

Tuttavia, sembrerebbe essere indicata per determinati gruppi di soggetti: “Si può affermare che gli studi, ad oggi, sostengono che la restrizione calorica, ottenuta attraverso varie modalità e possibilmente con il modello mediterraneo, rappresenti il migliore approccio dietoterapeutico nel paziente sovrappeso o obeso. Ciononostante, dal punto di vista metabolico, il digiuno intermittente sembra essere particolarmente promettente nel controllo della sensibilità insulinica, della dislipidemia, dell’ipertensione e dell’infiammazione”.

Netto no al digiuno intermittente in età pediatrica e in altri gruppi di soggetti: Deve essere assolutamente evitato da bambini o adolescenti, così come dalle donne in gravidanza o da chi è in condizione di rischio o malnutrizione. Bisogna, inoltre, fare particolare attenzione alle persone con propensione allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare, poiché queste condotte insistono molto sulla restrizione calorica e schematizzano gli orari di assunzione del cibo”, spiega ancora al dottoressa Dogliotti ad Huffpost.

                               

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