Crisi epilettica per una bimba di sei anni: le maestre intervengono chiamando il 118
Si sta parlando da due giorni di un’importante malattia neurologica, l’epilessia. La crisi epilettica di una bambina di sei anni è il caso che ha acceso le luci su questa malattia che provoca incidenti anche gravi in tanti contesti. Spesso, di fronte ad una crisi epilettica non si sa che cosa fare e la questione si apre proprio qui. Soprattutto nelle scuole bisogna sapere come intervenire e, in generale, ci vuole più informazione su questa malattia, sulle sue cause e sulle sue conseguenze.
Crisi epilettica in classe: il caso
Nella scuola elementare di Biccari, in un piccolo centro vicino a Foggia, vive una bambina di sei anni, nigeriana. In una mattina che doveva essere come le altre, di numeri, lettere e ricreazione, arriva una crisi epilettica in classe.
L’alunna si accascia sul pavimento della scuola, per le maestre inizia l’inferno, bisogna far soccorrere la piccola e salvarle la vita. Le insegnanti chiamano il 118, centrale di Foggia, viene inviato subito un elisoccorso con rianimatore a bordo. Gli operatori, tra cui una dottoressa, non lasciano da sole le insegnanti.
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Infatti, le guidano sul cosa fare, come stare vicino alla bambina e come evitare il peggio. Una delle conseguenze più conosciute dell’epilessia sono le convulsioni che possono portare ad urti accidentali. Annarita Tetta, è una delle maestre che ha raccontato che cosa ha vissuto, “abbiamo cercato di mantenere la calma e di seguire con precisione tutto quello che la dottoressa ci consigliava di fare”.
La bimba nigeriana, e con dietro un lavoro di accoglienza e integrazione, è ora fuori pericolo, ma senza collaborazione tra maestra e operatori le cose sarebbero andate male. Di fatto, ha avuto bisogno, durante il trasporto all’ospedale pediatrico, di intubazioni e terapie.
Il commento dal San Raffaele di Roma: sull’epilessia c’è troppa poca informazione e formazione
Epilessia ha un significato importante nell’origine della parola greca, vuol dire essere sopraffatti, colti di sorpresa.
Si tratta di una malattia, o meglio una condizione neurologica, che parte dall’encefalo nel generare crisi epilettiche. Sono determinate da impulsi elettrici abnormi di uno o più gruppi di neuroni ipereccitabili, una crisi può durare fino a tre minuti. Momenti di paura spesso per il paziente e per chi lo assiste, la formazione e la capacità di saper assistere diventa importante.
Anche perché, i malati epilettici non sono pochi, in Italia si stimano 500 mila casi, nel mondo 65 milioni di persone. Proprio dalle scuole arriva un alto numero di chiamate di soccorso.
Il professore Federico Vigevano, Responsabile del Dipartimento dell’Età Evolutiva del Gruppo San Raffaele di Roma, ha dichiarato “le campagne educazionali e di informazione sono di vitale importanza e dovrebbero far parte della formazione obbligatoria di educatori e operatori scolastici. Perché è fondamentale sapere cosa fare e ancor di più, delle volte, cosa non fare durante una crisi”.
Cosa fare durante una crisi epilettica infantile: l’importante progetto del Bambin Gesù
Epilessia e formazione di insegnanti e tecnici scolastici, il tema è importante e per questo ritorna di attualità. A Roma, il progetto più importante è dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù.
I corsi realizzati sono aperti ad insegnanti e dipendenti ma anche a studenti, genitori di bambini e ragazzi con epilessia, chiunque abbia bisogno di formazione specifica nell’ambito scolastico o comunque a contatto con bambini. La cosa più importante è che con medici e infermieri si apprende come gestire e cosa fare durante una crisi epilettica, in fondo il titolo del servizio è “La scuola non ha paura delle crisi”.
Anche l’Associazione Italiana Epilessia organizza progetti e, tramite il suo sito web, mette a disposizione tantissimo materiale informativo, tra pdf, video e libri da leggere anche ai bambini.