Creme da mangiare e da spalmare, le 5 più vendute

By Ana Maria Perez

Creme da mangiare e da spalmare, di pari passo con la bellezza e il benessere

Per gli antichi romani era “oro bianco“. In alcune Spa, il sale bianco, abbinato ai sacchetti di piante aromatiche locali è la base di un perfetto, lussuoso e gettonato massaggio che dura 110 minuti. E’ inoltre possibile, mentre uno si rilassa, “ascoltare” gli odori della macchia Mediterranea. E non può essere diversamente, dal momento in cui il legame tra ambiente, terra e bellezza è diventato molto stretto.

L’Agribeauty, nuova frontiera della cosmetica green

L’agribeauty è una tendenza della cosmesi naturale e sostenibile, che si basa sull’utilizzo di ingredienti derivati da alimenti vegetali, soprattutto quelli che altrimenti sarebbero scarti o rifiuti. L’obiettivo è quello di valorizzare le proprietà benefiche di frutta e verdura, sia per la pelle che per l’ambiente, riducendo gli sprechi e il consumo di risorse. L’agribeauty si collega anche al concetto di upcycling, ovvero il riutilizzo creativo di materiali che acquisiscono una nuova vita e un maggior valore. Alcuni esempi di ingredienti agribeauty, tra gli altri, sono le bucce e i semi di agrumi, il cacao, il caffè, il tè e l’olio d’oliva.

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La tendenza “non si butta via niente” fin dal 2015

La tendenza dell’utilizzo dei prodotti agricoli in cosmetica e bellezza si conosce fin dal 2015, quando nel padiglione No farmer, no party dell’Expo a tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, Coldiretti focalizzò l’attenzione su prodotti e tecniche wellness di origine agricola. Da allora, la tendenza ha preeso sempre più piede, perché si percepisce un certo bisogno di sentire “la natura addosso”.

I prodotti ideali per la cosmetica green: spinaci, carote, cacao, uva e tanti altri

Gli avanzi degli spinaci contengono luteina, un potente antiradicalico che difende dalle radiazioni solari, inclusa la luce blu, mentre quelli della carota sono fonte di betacarotene, che regola la cheratinizzazione, stimola la produzione delle fibre di sostegno del derma e aumenta il ricambio cellulare. Ottimi anche gli avanzi del cacao e quelli dell’uva, che possono essere utilizzati per la pigmentazione nelle tinture naturali per capelli. 

Ancora, i residui del forniscono ottime percentuali di flavanoli, potenti antiossidanti che rallentano l’invecchiamento, mentre gli scarti del caffè sono una fonte di acido clorogenico, un antiossidante che fluidifica la membrana delle cellule. Dalle olive può derivare lo squalano, che mantiene ben idratato lo strato più superficiale della pelle.

I prodotti di tendenza sul mercato

Sul mercato si trovano molti prodotti che sposano la tendenza green. Vi presentiamo alcuni che seguono filiere ben definite:

Prodotti a filiera corta

Fratelli Carli, nota azienda ubicata ad Imperia che produce olio dal 1911, ha lanciato recentemente la linea Mediterranea a chilometro 0. Si tratta di 4 trattamenti per il corpo a base d’olio evo dalle proprietà emollienti ed elasticizzanti, misti ad oli essenziali.

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Dolomia, il noto brand di fitocosmesi e trucchi ecosostenibili, ha lanciato il primo progetto di sound branding, trasformando il suono di un roseto in una colonna sonora che agisce contro lo stress.

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La crema riparatrice di Dolomia unisce la forza antiossidante dell’Abete rosso e quella detossinante del tarassaco a interessantissimi principi attivi ricavati dal miele delle Alpi.

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Solari green

Bottega Verde, nella propria tenuta della Val d’Oria, prepara i cosmetici green. Ad esempio, la sua crema solare corpo “Sol Mineral” contiene ossido di zinco, polvere minerale inorganica di origine naturale, estratto di fico d’india ed estratto di girasole.

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Inoltre, in Italia, le etichette CIEA e AIAB assicurano che un solare è compatibile con il rispetto della pelle e dell’ambiente. E se vediamo sulle etichette la denominazione “Ecocert“, “Cruelty Free” e Vegan Society” saremo sicuri che i prodotti non sono stati testati sugli animali.

Niente packaging

Lush vende saponi, shampoo e balsami solidi e “nudi”. Sono cosmetici fatti a mano; con il sistema di distribuzione senza packaging, o su richiesta con un packaging ecosostenibile, dal 2005 l’azienda ha evitato la produzione (e relativo smaltimento) di 13.800 tonnellate di plastica.

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Infine, il CorkPot utilizzato da Lush, è il primo imballaggio al mondo a essere “climate positive“. Di fatto, sostiene la rigenerazione delle foreste di sughero in Portogallo.

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