Gli incontri positivi con le App di dating
Come abbiamo già commentato in qualche occasione dalla nostra sezione di lifestyle di ultimedalweb, nel nostro Paese, secondo i dati Istat, ci sono 3.331.000 di single per scelta. Molti di loro non cercano un’avventura, ma altri ricorrono al “web dating”, che consiste nel cercare e trovare partner romantici, sfruttando le potenzialità offerte dal World Wide Web (dalla rete). Si tratta di una forma di relazione interpersonale basata sulla comunicazione mediata dal computer e che può evolvere in incontri reali o rimanere confinata nel virtuale. A questo proposito esistono diverse app di cui vi abbiamo già parlato.
Tuttavia, in questo post non vi parleremo delle app, bensì di alcune regole per evitare incontri spiacevoli nell’era del digitale. Volete sapere come dovreste comportarvi? A noi ha aiutato la dott.ssa Helen Fisher
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Gli esseri umani sono programmati per amare
Secondo l’antropologa biologica Dr. Helen Fisher, gli esseri umani sono programmati per amare. È una ricercatrice senior presso il Kinsey Institute, che ha trascorso gran parte della sua carriera studiando amore e attaccamento. Secondo la scienziata, questa spinta è così essenziale e sepolta così profondamente nel nostro cervello, che in realtà vive proprio accanto ai circuiti che controllano alcune delle nostre funzioni più basilari:
“La piccola fabbrica che pompa la dopamina che ci dà la sensazione di amore romantico (chiamata area tegmentale ventrale o VTA) si trova proprio accanto alla fabbrica che orchestra la sete e la fame“, ha detto sul podcast Chasing Life del dr Sanjay Gupta.
“È molto al di sotto della corteccia dove pensiamo, molto al di sotto delle aree limbiche con le emozioni. Si trova in una regione fondamentale del cervello collegata alla pulsione, al desiderio, alla concentrazione, alla motivazione, all’ottimismo (…) La sete e la fame ci tengono in vita oggi. L’amore romantico ci spinge a formare una partnership e a inviare il nostro DNA al domani”.
E anche se il nostro bisogno di amore potrebbe non essere cambiato in centinaia di migliaia di anni, gli strumenti per trovarlo lo sono, soprattutto con l’avvento e l’ubiquità delle app di appuntamenti. E a proposito di queste App, la dott.ssa Fisher dispensa consigli in merito a come riuscire ad azzeccare l’incontro giusto quando si cerca in un mondo sconosciuto.
5 consigli per utilizzare correttamente le app di incontri
1) Comprendere lo scopo dell’app
Queste app non sono app di appuntamenti di per sé. “Tutto quello che fanno è presentarvi. Questo è tutto ciò che fanno“, ha detto Fisher, aggiungendo che preferisce chiamarle “app di presentazione“, ma ammette scherzosamente che il termine probabilmente non decollerà. “E poi spetta a voi uscire, incontrare la persona. E il cervello umano è costruito per cercare di capire chi è la persona con cui vi confrontate”.
2. Meno è sicuramente di più
Secondo la dott.ssa Fisher, è importante non essere sovraccarichi di incontri e appuntamenti. Il nostro cervello non è costruito per questo. “Il cervello, come sapete, è costruito per far fronte a circa cinque-nove scelte (…) dopo subentra un sovraccarico cognitivo (o quello che viene chiamato il paradosso della scelta) e non si sceglie nulla. Dopo aver incontrato nove persone (si intendo dire incontrate, tramite chat video o incontrate di persona) fermatevi, uscite dalla app“.
3. Datevi una chance e datene una anche agli altri
Che sia di persona o tramite chat video, sarebbe il caso di conoscere meglio almeno una di quelle cinque o nove persone scelte prima. “Ci sono buoni dati psicologici secondo cui più conoscete qualcuno, più vi può piacere e più potete pensare che sia come voi“.
Per 12 anni, Fisher ha condotto lo studio Singles in America, un sondaggio basato sugli atteggiamenti e comportamenti presi da un campione demograficamente rappresentativo di 5.000 single statunitensi di età compresa tra 18 e 98 anni, finanziato da Match. C
Relativamente alla domanda: hai mai incontrato qualcuno che inizialmente non trovavi attraente e di cui alla fine ti sei innamorato? Le risposte sono risultate incoraggianti. Ogni anno è aumentato il numero di persone che si sono detti soddisfatte degli incontri. Nel 2022, il 49% ha detto: “Sì”. Inizialmente avevano iniziato a uscire con qualcuno che non trovavano attraente e alla fine… se ne erano perdutamente innamorati.
4. Pensate ai motivi per dire “sì”
Secondo Fisher, bisogna resistere alla tendenza a ricordare il negativo piuttosto che il positivo. “Il cervello è costruito per ricordare gli aspetti negativi (…) Quindi, quando andate su questi siti di presentazione e incontrate qualcuno, avrete sempre pochissime informazioni su di lui o lei. Quindi le informazioni si sovrastano. Non funzionerà mai se scegliete soltanto quelle negative. Provate a pensare alle ragioni per dire sì”.
5. Non abbiate fretta. Prendetevi tempo per conoscere i vostri possibili partner
“Ogni singola parte del ciclo di vita sta rallentando”, ha detto Fisher. “L’infanzia è diventata più lunga. L’adolescenza si è allungata. La mezza età si è allungata. E la vita da senior è diventata anche più lunga.”
Per alcuni, i membri della generazione Z e i millennial hanno spinto il matrimonio più tardi rispetto alle generazioni precedenti, dando loro il tempo di scoprire chi sono, cosa vogliono e cosa non vogliono. Questo processo verrebbe denominato “amore lento”.
Secondo Fisher, riferendosi alle giovani generazioni, “hanno questo lungo periodo di ‘amore lento’ in cui mettono alla prova (le persone)“. “A quanto pare, più tardi vi sposate, più è probabile che restiate insieme. Più a lungo corteggiate, più tardi vi sposerete, maggiori saranno le probabilità che resterete insieme. Ed è esattamente ciò a cui stiamo assistendo”.