Si può affermare che il sale è uno dei punti fermi della nostra alimentazione, ma quanto è pericoloso? Cerchiamo di capire come ridurne l’assunzione!
L’alto consumo di sale nella nostra alimentazione
La questione del consumo eccessivo di sale rappresenta un problema significativo per la salute pubblica, non solo in Italia ma a livello globale. In particolare nel contesto italiano, dove il consumo medio di cloruro di sodio supera di gran lunga le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la situazione richiede un’attenzione particolare e interventi mirati per promuovere una maggiore consapevolezza e modificare le abitudini alimentari.
L’OMS raccomanda un consumo giornaliero di sale inferiore a 5 grammi al giorno per adulti, mentre in Italia, secondo recenti studi condotti dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’assunzione media è di circa 10,9 grammi al giorno per gli uomini e 8,6 grammi al giorno per le donne. Questi dati indicano un consumo eccessivo di cloruro di sodio nella popolazione italiana, il quale è associato a diversi rischi per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare.
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Il problema inizia sin dai primi anni di vita, durante lo svezzamento, quando l’eccessiva introduzione di questo ingrediente nella dieta può comportare un aumento della pressione sanguigna già in giovane età. Questo può predisporre gli individui a problemi di ipertensione e aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache e cerebrovascolari in età adulta. Ricerche recenti evidenziano una correlazione tra l’abuso di sale e lesioni vascolari precoci che possono predisporre a infarti e ictus.
Come ridurre il consumo di cloruro di sodio
Oltre agli effetti sul sistema cardiovascolare, un’elevata assunzione di sale è associata all’obesità e ad altre condizioni correlate. Le diete ad alto contenuto di sale spesso incoraggiano il consumo di alimenti trasformati, i quali sono ricchi di questo elemento aggiunto e calorie vuote. Questo ciclo alimentare può contribuire all’aumento di peso e all’insorgenza di obesità, con conseguenze negative sulla salute generale. Fortunatamente esistono alcune alternative al cloruro di sodio che potrebbero essere integrate nell’alimentazione come per esempio il sale di sedano.
Non solo i cibi ovviamente salati rappresentano una fonte di sodio nella dieta, ma anche molti alimenti apparentemente innocui contengono quantità significative di sale nascosto. Ad esempio, il sale aggiunto nei prodotti trasformati, sia di origine industriale che artigianale, costituisce una fonte significativa di sodio nell’alimentazione quotidiana. Pane, pizza e altri prodotti da forno spesso contengono quantità considerevoli di cloruro di sodio, così come i prodotti a base di carne, uova, pesce e latticini, che possono contenere sale aggiunto per motivi di conservazione e preparazione.
La riduzione del consumo di questo ingrediente è essenziale per la salute pubblica globale. Secondo gli studi epidemiologici condotti su scala mondiale, ridurre l’assunzione di cloruro di sodio potrebbe prevenire oltre due milioni e mezzo di morti premature ogni anno, specialmente riducendo il rischio di malattie croniche non trasmissibili come malattie cardiache, ictus e diabete.
La Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale offre un’opportunità importante per educare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una dieta equilibrata e di ridurre il consumo di cloruro di sodio per migliorare la salute e il benessere a lungo termine. Promuovere una maggiore consapevolezza riguardo agli effetti nocivi del consumo eccessivo di cloruro di sodio e incoraggiare scelte alimentari più salutari sono passi fondamentali verso una popolazione più sana.