Il Black Friday dello sciopero
Come vi abbiamo già raccontato nella nostra rubrica attualità, il Black Friday è tecnicamente il 24 di novembre, ma in realtà i saldi partono già venerdì 17, un’altra giornata Black. Perché è così nera? Perché è stato indetto lo sciopero dei trasporti. Tanti divieti, tante polemiche e tante modefiche al programma di sciopero originale, che ha portato il Garante a intervenire con i sindacati per mettere un po’ d’ordine. Vediamo in questo post qual’è il risultato e come ci si dovrà spostare il prossimo venerdì. A proposito, coloro che dovranno per forza stare a casa, approfiteranno del doppio “Black Friday” per fare acquisti in rete? Voi cosa ne pensate?
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Perché lo sciopero?
Le motivazioni sarebbero quelle elencate da Landini (CGIL): “Il governo non sta attuando nessuna delle sue promesse, dalla cancellazione della Fornero sulle pensioni alla lotta all’evasione, mentre i salari diminuiscono e i giovani vanno a cercare lavoro all’estero. È sotto gli occhi di tutti che sono peggiorate le condizioni di vita e l’Istat conferma che più del 60% delle famiglie è in difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Il resto sono balle“.
Il Garante non è d’accordo e tuona lo stop: “non può configurarsi come generale perché esclude circa 16 settori ed è spalmato su 5 giorni“: si tratterebbe pertanto di uno sciopero “plurisettoriale“, e per questo “deve rispettare le normative dei settori” (il fermo di 24 ore di fila per i trasporti non è previsto).
Cgil e Uil confermano lo sciopero di 24 ore
Stop a treni, mezzi pubblici (autobus, tram e metropolitane), taxi e Ncc. Oltre ai trasporti, l’astensione dal lavoro riguarderà il pubblico impiego, la scuola, le poste, le lavanderie industriali e il comparto dell’igiene ambientale (nettezza urbana). I voli saranno invece regolari.
I treni saranno fermi dalle 00.01 alle 20.59 del 17 novembre, con due fasce di garanzia (6- 9 e 18-21). Modalità differenti nelle città per lo stop del trasporto pubblico locale (6 ore, divise in due fasce da 3 ciascuno, in cui i mezzi circoleranno regolarmente). Ad esempio, a Roma lo stop sarà dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine corsa.
Anche taxi e traghetti scipereranno: i primi potranno essere fermi dalle 00.01 alle 24, mentre i disagi per chi dovrà prendere un traghetto o una nave saranno notevoli: le partenze saranno ritardate di 24 ore, ad esclusione delle linee e dei servizi essenziali. Si fermerà anche il personale addetto al trasporto merci e alla logistica.
Relativamente alla richiesta di limitare l’orario di sciopero da parte del Garante, ecco la risposta del segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri che dice dei memmbri della Commissione che: “sono esperti nominati da questo governo, è singolare che il ministro dica una cosa e coincida esattamente con quello che dice la Commissione“.
MAURIZIO Landini (CGIL) dice: «non condividiamo la decisione della Commissione di garanzia perché nei fatti stanno mettendo in discussione il diritto soggettivo delle lavoratrici e lavoratori di poter partecipare a uno sciopero. L’interpretazione della Commissione che non sarebbe uno sciopero generale non sta né in cielo né in terra: non ha riscontri nelle norme. Siamo rispettosi delle leggi, ma ribadiamo che quello proclamato è uno sciopero generale. E troviamo singolare che se a proclamarlo è un sindacato autonomo, come più volte successo, nessuno apre becco, ma se lo facciamo noi entra in una dinamica politica“.
Il Ministro Salvini intende ricorrere alla precettazione
Se Cgil e Uil non modificheranno lo sciopero, la Commissione di garanzia avvierà un procedimento di valutazione del comportamento ritenuto illegittimo. Il Garante può comminare sanzioni fino a 100 mila euro per ciascuna sigla. Infatti, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che ricorrerà alla precettazione dei lavoratori (ridurre gli orari di sciopero) se Cgil e Uil non ridurranno la durata della mobilitazione.
Il ministro dei Trasporti e leader della Lega aveva attaccato i sindacati con allusioni sarcastiche al “weekend lungo“, che sarebbe la tendenza a scioperare il venerdì per incentivare i lavoratori. Ora si dichiara vincente: “Il diritto allo sciopero è sacrosanto ma è altrettanto sacrosanto il diritto alla mobilità, al lavoro, alla salute e allo studio di 20 milioni di italiani che venerdì rischiano di rimanere a piedi e chiusi in casa“.
Ulteriore giornate di sciopero previste entro la fine dell’anno
Sono previste altre quattro giornate di mobilitazione. Lunedì 20 novembre incroceranno le braccia i lavoratori della Sicilia mentre venerdì 24 novembre a fermarsi saranno quelli del Nord. Lunedì 27 novembre invece toccherà a quelli della Sardegna mentre venerdì 1° dicembre si asterranno i lavoratori delle regioni del Mezzogiorno