L’Assegno Unico è un sostegno per tutti i genitori di minori, alcune categorie lo aspettavano da molto tempo come i lavoratori autonomi e i non occupati che fino a poco tempo fa non potevano fare affidamento su nessun assegno familiare. Grazie a questa entrata fissa, la gestione finanziaria delle spese relative ai figli sarà più leggera ma per molti potrebbe essere in arrivo la richiesta di una restituzione degli importi. Chi, in particolare?
Chi deve restituire l’Assegno Unico?
Per ottenere il sostegno è obbligatorio l’invio della domanda e di alcuni documenti attestanti la situazione attuale del nucleo familiare. Queste informazioni sono essenziali per il calcolo dell’importo giusto. Nel corso del 2022 è, però, subentrato un problema in quanto molte richieste presentavano diverse difformità da risolvere entro il 31 dicembre 2022. Chi non ha provveduto a regolarizzare le omissioni vedrà arrivarsi una lettera dall’INPS per la restituzione di un determinato importo, oltre a vedere una nuova cifra mensile: la sola quota minima che spetta a chiunque, anche senza ISEE.
Come comportarsi per correggere le difformità
Nonostante sia passato il termine per agire in tempo, i soggetti interessati possono inviare una nuova richiesta con i documenti giusti o far subentrare il CAF in modo richiedere una rettifica. Per quanto riguarda le cifre da restituire, queste possono variare a seconda del caso: il minimo previsto è di 50€ al mese per ogni figlio minorenne presente all’interno del nucleo familiare o 25€ al mese per ogni figlio maggiorenne fino ai 21 anni. Qualora ci fosse stata qualche maggiorazione, anche questa potrebbe essere richiesta indietro. C’è chi ha percepito 70€ in più per dieci mensilità, ciò significa che ha contratto un debito con l’INPS di ben 700€ comportando quindi una prossima richiesta di restituzione.
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Come restituire la cifra?
Nessun bonifico in vista o altre scartoffie da compilare, l’INPS provvederà a riprendersi la cifra semplicemente trattenendo un importo sulla ricarica mensile fino a quando non sarà estinto il debito. Se, al contrario, avete notato un importo molto inferiore rispetto a quanto vi spetta, potrebbe essere causato da difformità dell’ISEE ed errori per cui è davvero molto importante avvalersi di un buon patronato e controllare i documenti da inviare, così da agire repentinamente in caso di errori. Per capire la vostra situazione, è raccomandabile parlarne con un CAF, specialmente perché ogni cambio del nucleo familiare deve essere deve giungere all’INPS che provvederà a riformulare l’importo sulla base dei recenti cambiamenti.
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