Allarme epatite pediatrica in Italia: fate attenzione a questi sintomi

By Redazione

Allarme epatite pediatrica: “E’ ancora una fase iniziale e la rete pediatrica nazionale è ben strutturata, però sono allarmata perché i casi rischiano di aumentare”.

Ad affermarlo al Messaggero è la professoressa ordinaria di Pediatria a Napoli, Annamaria Staiano, riferendo che sta circolando una forma di epatite acuta che contagia i bambini.

“Attenti all’ittero”

La dottoressa riferisce di fare attenzione all’ittero: “Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi. E se si nota una marcata debolezza nel bambino bisogna subito andare al Pronto soccorso”

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“Due settimane fa è stata data la notizia al Congresso della Società europea di Gastroenterologia pediatrica. Si è parlato di un cluster di epatite virale acuta in Inghilterra non classificabile da A ad E. Una settimana fa la notizia è diventata di dominio pubblico e altre società scientifiche hanno iniziato la sorveglianza necessaria a identificare nuovi casi in tutto il mondo”, spiega ancora Annamaria Staiano.

“Fare attenzione anche a marcata debolezza”

“Sembra si tratti di una nuova epatite, anche se la caratterizzazione clinica del fenomeno è ancora in corso. Si presenta come un problema gastroenterologico con dolori addominali, diarrea, vomito e nessuna febbre e si distingue da altre forme dalla durata. Questa epatite va oltre le due settimane. Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, in questo caso il bambino deve essere subito portato al pronto soccorso. E’ anche importante osservare il quadro generale, ovvero se oltre ai sintomi ci sia una marcata debolezza”

“La patologia non passa da sola -avverte poi la professoressa -. L’evoluzione è rapida e progressiva e in alcuni casi si presenta la necessità del trapianto di fegato. Nelle situazioni più semplici bastano idratazione e antivirali. L’epidemia è partita a gennaio e questo ci è utile per verificare che i nuovi casi siano successivi. Per ora in Italia sono pochi, ma bisogna tenere alta la guardia

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