Omicidio Rozzano: il killer ha agito per rubare un paio di cuffie da 15 euro

By Luana Pacia

Quando la morte non ha scusanti, è quello che è successo nell’omicidio a Rozzano, dove Daniele Rezza ha ucciso un Manuel Mastropasqua solo per un paio di cuffie da 15 euro.

Omicidio Rozzano: la confessione shock

L’omicidio di Manuel Mastropasqua, ucciso a Rozzano nella notte tra l’11 e il 12 ottobre, ha lasciato sconvolta un’intera comunità. La vittima, commesso in un supermercato, stava rientrando a casa dal turno serale quando è stato avvicinato da Daniele Rezza, diciannovenne, che gli ha sferrato un unico fendente al fianco destro, salvo poi allontanarsi con un paio di cuffie da 15 euro, lasciando il giovane a terra, insieme a cellulare e portafogli.

Mastropasqua aveva solo 31 anni ed era incensurato. Inizialmente si era pensato a un regolamento di conti, ma la situazione si è presto chiarita quando il giovane killer, fermato dalla polizia ferroviaria mentre tentava di fuggire in Francia.

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mastropasqua

Da sottolineare che il ragazzo era stato fermato per un semplice controllo dei documenti, ed è stato lui stesso a velocizzare la risoluzione del caso, in quanto improvvisamente ha detto: “Ho fatto una ca**ata a Rozzano“. Quella “cavolata” era l’omicidio di Daniele Rezza. I poliziotti non avevano capito quel messaggio di allarme e lo hanno lasciato andare, ma il ragazzo è ritornato sui suoi passi e ha detti: “Ho ucciso una persona e ora ho un peso addosso“.

L’omicidio ripreso dalle telecamere

omicidio mastropasqua

Le telecamere hanno permesso di capire cos’è successo esattamente, rivelando un omicidio brutale avvenuto in pochissimi minuti. Mastropasqua era vivo alle 2.54 e pochi minuti dopo si è esaurita l’aggressione. Sullo schermo è visibile un Rezza con un cappellino bianco, che ruba le cuffie e si allontana.

Quelle stesse cuffie ritrovate in un cestino della spazzatura. Inutili i soccorsi alla vittima, deceduto al suo arrivo in ospedale. Il 19enne è della stessa zona di Rezza, Rozzano, e abita con i suoi genitori. La casa è stata perquisita dai militari dell’Arma del reparto operativo, diretti dal colonnello Antonio Coppola. Il giovane lavorava come cassiere e aveva già precedenti per furto e rapina. Dalla perquisizione sono stati prelevati dei pantaloni freschi di bucato che corrispondono a quelli delle immagini delle videocamere.

Adesso le Forze dell’Ordine devono solo capire se ci sia stato un complice che ha cercato di sbarazzarsi delle prove, come le cuffie abbandonate in un cestino dell’immondizia vicino casa.