Il Superbonus 2024 per redditi bassi rappresenta un’opportunità importante per chi ha effettuato lavori edilizi tra gennaio e ottobre 2024. Il provvedimento, firmato dall’Agenzia delle Entrate (url), prevede uno sgravio del 70% sulle spese sostenute, offrendo un contributo a fondo perduto per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Tra gli interventi coperti ci sono il sisma bonus, l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Possono richiedere il Superbonus 2024 per redditi bassi i contribuenti con redditi fino a 15.000 euro e i condomini che abbiano completato almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Il tetto massimo di spesa è fissato a 96.000 euro. La domanda va presentata online entro il 31 ottobre 2024 e, successivamente, l’Agenzia verificherà i dati e determinerà l’importo del contributo spettante.
Dettagli sulla domanda da inviare secondo Fisco Oggi
Fisco Oggi informa che le domande per il Superbonus 2024 possono essere inviate fino al 31 ottobre 2024, direttamente dal richiedente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del cassetto fiscale. La richiesta deve essere effettuata tramite una procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Il contributo è destinato a chi, dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024, sostiene spese per interventi da Superbonus 2024 che, al 31 dicembre 2023, abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60%, con un reddito non superiore a 15.000 euro.
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La domanda deve contenere il codice fiscale del richiedente, del de cuius (se applicabile), e del legale rappresentante in caso di beneficiario minore o interdetto. Devono essere incluse anche dichiarazioni sui requisiti per ottenere il contributo, dati catastali dell’unità immobiliare, e informazioni su spese e redditi.
Dopo l’invio, l’Agenzia delle Entrate determina il contributo spettante e, dopo i controlli, accredita il contributo sul conto del richiedente. La ripartizione dei fondi, pari a 16.441.000 euro, sarà effettuata in base alle richieste pervenute e comunicata entro il 30 novembre. In caso di errori, il contributo può essere recuperato o restituito.
Superbonus 2024, potrebbe non ripetersi questa opportunità per i prossimi anni, soprattutto per le seconde e terze case
Il superbonus 2024 è in scadenza quindi, e questa opportunità potrebbe non ripetersi nei prossimi anni, forse sull’edilizia scatteranno nuovi incentivi ma non più possibilità al dì fuori della casa dove si abita. Si tratta di una stretta del governo di Giorgia Meloni sostenuta anche da Salvini e Tajani, in linea con il taglio del reddito di cittadinanza ma anche di altri bonus.
Giorgia Meloni, durante un incontro con Confindustria, ha dichiarato che è “finita la stagione dei bonus”, in riferimento a politiche che, secondo lei, “gettano soldi dalla finestra per ottenere consenso“. Durante l’assemblea di Confindustria, la presidente del Consiglio ha sottolineato che non ci saranno più bonus per ristrutturare la seconda e la terza casa, né il reddito di cittadinanza per chi può lavorare. Questa decisione riflette la volontà del governo di porre fine a una stagione che, secondo Meloni, era necessaria da chiudere per il bene dell’Italia.
Meloni ha spiegato che questo cambiamento è possibile grazie alla stabilità del governo attuale, il quale ha l’opportunità di pianificare una strategia a lungo termine. Il governo sta attualmente lavorando a una revisione complessiva delle agevolazioni fiscali, e questa svolta fa parte di tale riforma.
Ritorniamo così a parlare di bonus che non i saranno più, con alcune nuove indiscrezioni dopo le ultime dichiarazioni. Nel 2025, molti bonus saranno eliminati o ridotti a causa della nuova Legge di Bilancio. I bonus che spariranno includono il bonus mobili e il bonus decoder. Inoltre, il bonus ristrutturazioni verrà abbassato dal 50% al 36%, mentre il superbonus scenderà dal 70% al 65%, limitato ai condomini con approvazione dei lavori entro il 17 febbraio 2023. Altri bonus a rischio sono il bonus psicologo, la Carta Cultura, e il bonus asilo nido, con la possibilità di una riduzione dell’importo o della sua cancellazione.
Il governo mira a razionalizzare le risorse e ridurre il peso dei sussidi pubblici, con un focus sulla stabilizzazione economica. Alcuni bonus potrebbero essere confermati o ridimensionati, ma molti di quelli attuali potrebbero non essere rinnovati dopo il 31 dicembre 2024.