A scuola l’apprendimento riesce meglio nelle classi affollate, lo studio scientifico e la riflessione
Non dovremmo più demonizzare le classi affollate a scuola. Sebbene uno spazio poco organizzato possa non garantire una giornata scolastica ottimale, non sembra avere un impatto negativo sull’apprendimento; anzi, potrebbe persino migliorarlo.
Questa conclusione emerge da uno studio internazionale condotto su 2700 studenti provenienti da contesti economici svantaggiati. La ricerca ha coinvolto studenti delle scuole superiori e ha valutato le performance degli studenti in classi numerose, confrontandole con quelle ottenute in contesti con un minor numero di alunni e un maggior numero di docenti. Sorprendentemente, le classi con un numero limitato di studenti hanno dimostrato di influenzare negativamente il rendimento scolastico.
In altre parole, sembra che la presenza di più compagni di classe spinga gli studenti a migliorare e a ottenere risultati migliori, soprattutto per quanto riguarda gli studenti provenienti da famiglie a basso reddito.
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Investire sulla qualità dell’insegnamento a scuola più che sulla diminuzione degli studenti in classe
Garantire un’istruzione di qualità agli studenti provenienti da contesti economici e familiari difficili è una priorità per numerosi paesi e regioni in tutto il mondo. Pertanto, gli studi, e in particolare la ricerca internazionale pubblicata, si concentrano sull’analisi della qualità dell’insegnamento, delle condizioni delle aule e sulla capacità degli insegnanti di gestire il numero di studenti. Spesso si ritiene che un minor numero di alunni per classe consenta un migliore monitoraggio e supporto individuale nell’apprendimento. Tuttavia, è possibile organizzare efficacemente lezioni e attività educative anche con un elevato numero di studenti.
Le classi affollate offrono l’opportunità di promuovere il lavoro di gruppo, sfruttare la diversità di punti di vista e organizzare lezioni coinvolgenti. I ricercatori si concentrano sull’assicurare un alto e costante livello di apprendimento, che dipende dalla qualità dell’insegnamento fornito dagli insegnanti e dall’adozione di standard disciplinati ed elevati. Paesi come Cina e Giappone invitano i decisori politici a investire maggiormente sulla formazione e sullo sviluppo professionale degli insegnanti, anziché concentrarsi esclusivamente sulla riduzione del numero di studenti per classe. Inoltre, gli studi suggeriscono che le classi numerose spesso favoriscano lo sviluppo della resilienza accademica negli studenti, ossia la capacità di superare le avversità e ottenere buoni risultati scolastici.
La resilienza scolastica sarà utile fuori scuola, che cosa incide in Italia sulla qualità delle classi?
Questa resilienza, che si sviluppa nel tempo, è un’abilità fondamentale per stimolare il talento professionale, che spesso si manifesta attraverso la determinazione e la capacità di risolvere i problemi. È importante considerare queste riflessioni anche in contesto italiano, dove il settore dell’istruzione sta attraversando cambiamenti significativi, tra cui l’introduzione di nuovi modelli educativi come la scuola senza voti. La questione delle classi affollate o meno è spesso legata a problemi amministrativi, come la carenza di strutture adeguate, la necessità di migliorare le strutture esistenti, la mancanza di istituti liceali dove sono necessari e la diminuzione del numero di studenti in aree rurali a causa dello spopolamento o della bassa natalità.
La scuola senza voti: una novità di formazione che piace a molti studenti
La scuola senza voti rappresenta una novità nel panorama dell’istruzione che sta guadagnando sempre più consensi tra gli studenti. Questo innovativo approccio alla formazione mette in discussione il tradizionale sistema di valutazione basato sui voti numerici, sostituendolo con metodologie più inclusive e orientate alla crescita personale. In questa nuova modalità, l’attenzione si sposta dall’attribuzione di punteggi alla valutazione del progresso individuale, incoraggiando gli studenti a concentrarsi sulle proprie competenze e sulle aree di miglioramento.
Questo approccio favorisce un clima di apprendimento più collaborativo e meno competitivo, dove gli studenti sono incoraggiati a esplorare, sperimentare e apprendere senza la pressione del giudizio numerico. La scuola senza voti non solo valorizza la diversità di talenti e di approcci all’apprendimento, ma anche promuove una maggiore motivazione intrinseca degli studenti, che si sentono più coinvolti e responsabilizzati nel proprio percorso educativo.