Raccolta acqua piovana: è importante parlarne ma soprattutto organizzarla con strumenti e tecniche giuste
Con questo articolo, trattiamo l’importante pratica della raccolta acqua piovana tramite impianti o altri sistemi installati in giardini, cortili, balconi o terrazzi esposti a frequenti precipitazioni durante l’anno. Questa pratica è sempre più attuale, poiché offre un duplice beneficio: riduce le spese sulle bollette idriche e contribuisce a un uso più responsabile delle risorse idriche.
Tuttavia, è essenziale sottolineare l’importanza di utilizzare l’acqua piovana raccolta in modo tempestivo e dopo un’adeguata filtrazione. Mentre numerose guide ne esaltano i vantaggi, è importante considerare anche le eventuali criticità legate alla raccolta di acqua piovana, poiché presenta sia vantaggi che svantaggi.
Che cos’è e come è fatto un impianto di raccolta acqua piovana
La ricerca online tra e-commerce e aziende di costruzione rivela una vasta gamma di prodotti e servizi per realizzare impianti di raccolta acqua piovana. Questi sistemi possono essere installati nelle abitazioni per svariati scopi, come l’irrigazione delle piante, la cura dell’orto o il riutilizzo dell’acqua per le pulizie domestiche. In un’epoca segnata dalla crescente siccità, l’interesse per tali soluzioni è particolarmente rilevante.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
La realizzazione di un impianto di raccolta acque meteoriche richiede spazi ampi. Alcuni serbatoi, di dimensioni considerevoli, possono essere interrati per non risultare visibili, mentre altri possono essere nascosti in modi alternativi. Tra i materiali più utilizzati per costruire tali serbatoi troviamo l’acciaio zincato, il bambù e il PVC, scelti per la loro resistenza nel tempo, anche contro i danni provocati dalla pioggia stessa, come erosione e ossidazione.
Inoltre, l’installazione di un impianto di raccolta acqua piovana richiede un’attenta analisi del terreno di supporto per prevenire danni da infiltrazioni causati da crepe minime nel terreno o nella roccia. Numerose guide specializzate e e-commerce dedicati all’edilizia offrono dettagli sulle componenti tipiche di un impianto di raccolta acqua piovana. Ad esempio, un serbatoio può contenere fino a 10.000 litri d’acqua, mentre il sistema di convoglio può assumere la forma di una grondaia o un tubo che indirizza l’acqua verso il serbatoio. Filtri, aspiratori e sistemi di purificazione a base di carbone e rocce sono utilizzati per pulire l’acqua, rendendola anche potabile.
Costi, pro e contro nella raccolta di acqua piovana
Esistono impianti di piccole dimensioni, fino a 2000 litri, e di grandi dimensioni. Il costo è legato alla grandezza, al materiale, alle componenti e al lavoro di ristrutturazione che richiede. La fascia di prezzo che abbiamo trovato parte dai duemila/tremila euro fino ad arrivare ai settemila e anche diecimila euro. Essendo un lavoro costruttivo importante e finalizzato anche al risparmio idrico, l’installazione di un impianto di raccolta acqua piovane rientra tra le opere che possono usufruire di incentivi e sconti fiscali, i cosiddetti ecobonus. Di anno in anno bisogna controllare le varie disposizioni legislative, alcuni bonus rimangono, vengono rinnovati oppure sostituiti ed eliminati.
Vediamo adesso i pro e i contro della raccolta acqua piovana. Iniziano dai costi e benefici, quante piogge ci sono durante l’anno? quanta acqua viene raccolta e quanto risparmio troveremo in bolletta? Si riesce veramente ad essere indipendenti dalla rete idrica pubblica?
Questi quesiti portano a riflettere sui pro ma anche sui contro, non è male avere un sistema di raccolta a acqua piovana ma non c’è bisogno di correre per ottenerlo, anzi la valutazione deve tenere conto di preventivi e valutazioni tecniche oggettive. Anche perché, come abbiamo spiegato, l’acqua piovana va trattata per mantenerla pura al massimo, possibilmente senza microelementi dovuti a smog e inquinamento atmosferico.