Un clima di terrore e di sfruttamento quello che si viveva a casa Vacchi, questo secondo la denuncia della sua colf filippina 44enne che ha detto: “Minacciava multe se qualcosa mancava nel suo abbigliamento”.
“Costretti ad andare a tempo nei suoi balletti”
Il balletto coi filippini aveva fatto infuriare il web, e ora ritorna all’attenzione dopo che la colf dell’imprenditore Gianluca Vacchi l’ha denunciato.
“Lavorare a casa sua era un inferno” dice la 44enne, che ha portato l’influencer in tribunale per “sfruttamento”, oltre che di comportamenti che le hanno arrecato “stress” sul posto di lavoro.
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Costretti a lavorare dalle 10 di mattina fino alle 4-5 di notte, questa l’acccusa della donna; oltre che obbligati ad andare a tempo di musica nei balletti, pena la rabbia di Vacchi contro di loro.
In alcuni casi, pare abbia addirittura “lanciato il cellulare e rotto una lampada usata per le riprese”.
Gianluca Vacchi citato in giudizio
Così, con queste accuse, Vacchi è stato citato a giudizio dalla colf 44enne che a lavorato a casa sua per tre anni e mezzo.
Nel contratto erano previste sei ore al giorno, sei giorni a settimana, ma la donna sostiene di avere a volte lavorato fino a 20 ore al giorno senza riposi settimanali e ferie.
Gli insulti
Insulti e punizioni, questo ha raccontato la donna, che sostiene di essere stata “minacciata di multa” qualora fosse mancato un qualche accessorio di abbigliamento che Vacchi avrebbe dovuto indossare.
Secondo il quotidiano La Repubblica vi sarebbero delle prove in forma di messaggi vocali whatsapp.
Secondo il quotidiano, Vacchi avrebbe minacciato i dipendenti di multarli di 100 euro da detrarre dalla busta paga, quando una volta non si trovavano i suoi occhiali da sole come di consueto, e gli inservienti avevano dimenticato di farglieli trovare in macchina come avveniva quotidianamente.