I trend culturali del 2023, da Taylor Swift a Chiara Ferragni, passando per Barbie

By Ana Maria Perez

Trend culturali del 2023, rinascere dalle ceneri

Questo 2023 che sta per salutarci ci lascia molti trend femminili. Cioè, è stato un 2023 da donne (con permesso di Elon Musk). Il fatto è che, dopo la crisi pandemica, il 2023 è stato caratterizzato dalla normalità. In effetti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il Covid-19 non era più “un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”. Ed è così che i settori creativi sono ripartiti alla grande, con tanta voglia di “vendetta”. E in questo protagonismo creativo che vi raccontiamo nel nostro post si trovano tante donne, da Taylor Swift a Chiara Ferragni, passando per Barbie.

Nel nostro post troverete i principali trend culturali del 2023, che hanno visto trionfare le donne, guadagnare le case d’aste e riscoprire l’arte. Guardate!

BARBIE FILM

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Le ragazze al potere!

Il 2023 a livello mondiale è stato caratterizzato dalla guerra (l’invasione russa in Ucraina prima e poi Israele contro Hamas) e dallo sconvolgimento tecnologico, ma ha trovato nell’arte, nella moda e nella cultura una grande creatività e tante innovazioni, che hanno risposto in modi creativi, riflettendo e smentendo le sfide più urgenti della società, con un grande seguito di pubblico, dobbiamo dire.

Ecco alcune delle questioni più coinvolgenti che, nel bene e nel male, hanno catturato lo spirito del tempo negli ultimi 12 mesi: vi troverete d’accordo con noi sul fatt oche le donne hanno avuto un ruolo di spicco!

Beyoncé e Taylor Swift

Due dei maggiori motori dell’economia culturale sono stati i tour di una coppia di donne di enorme successo nel mondo della musica: Beyoncé e Taylor Swift. Partendo dall’ultima, “The Eras Tour” ha letteralmente fatto tremare la terra; infatti, è diventato il primo tour a incassare oltre 1 miliardo di dollari. La domanda per accaparrarsi un biglietto era incredibile. Ad esempio, gli organizzatori della tappa di Singapore hanno riferito che più di 22 milioni di persone si erano registrate per la prevendita, mentre più di un milione aspettava in coda online.

Il tour “Renaissance” di Beyoncé, nel frattempo, ha prodotto più di 4,5 miliardi di dollari, che hanno fatto girare l’economia americana, secondo un’analisi delle spese degli spettatori dei concerti effettuata dalla società di ricerca QuestionPro.

taylor swift

‘Barbenheimer’ ha fatto impennare il botteghino

Come Bey e Tay, la “Barbie” di Greta Gerwig ha fatto scatenare il potere d’acquisto delle donne, che costituivano circa i due terzi del pubblico del film. Nel frattempo, l’uscita simultanea di Oppenheimer” della Universal Pictures ha portato ad un’importante rivalità tra gli studios (o ad una campagna pubblicitaria reciprocamente vantaggiosa) e ad un risveglio del cinema americano.

Il netto contrasto tra un’interpretazione femminista del mondo tutto rosa di Barbie e la straziante storia del padre della bomba atomica ha ispirato alcuni dei migliori meme, barzellette e parodie dell’anno, nonché la sfida “Barbenheimer“. Il fenomeno è diventato virale, creando scalpore, che, tradotto, vuol dire oltre 2,3 miliardi di dollari di entrate al botteghino globale, con “Barbie” che è diventato il film con il maggior incasso della Warner Bros.’ in 100 anni di storia.

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Le difficoltà di Chiara Ferragni, l’influencer italiana per eccellenza

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Photo credits: Chiara Ferragni Instagram

Chiara Ferragni ha raggiunto il successo internazionale collaborando con grandi marchi di moda e lanciando la sua linea di abbigliamento e accessori. Ed è così che, una volta diventata personaggio noto, ha deciso di costruirsi il suo personaggio per influenzare le scelte degli italiani. Si è attivata sui social e in poco tempo è riuscita ad avere milioni di follower, attirando l’attenzione dei grandi marchi, che vedevano in lei una promotrice perfetta.

Tuttavia, quando tutto pareva andare per il meglio, l’imprenditrice digitale ha dovuto affrontare alcuni problemi legati alla sua collaborazione con brand importanti in causes di beneficenza. Ad esempio:

  • La gestione della sua immagine pubblica e della sua reputazione, soprattutto dopo alcune polemiche legate alle sue collaborazioni con aziende come Balocco e Kinder, per le quali è stata accusata di pubblicità ingannevole e sanzionata dall’Antitrust;
  • La sfida di entrare in un mondo elitario e chiuso come quello della moda, dove inizialmente era vista con scetticismo e ostilità da parte di alcuni addetti ai lavori;
  • La conciliazione tra la sua vita professionale e quella personale, in particolare il suo ruolo di madre di due figli e moglie del rapper Fedez, con cui ha condiviso momenti di gioia ma anche di stress e di paura.

Nonostante queste difficoltà, Chiara Ferragni ha dimostrato di essere una donna resiliente, determinata e ambiziosa. E, sicuramente, nel bene e nel male, ha fatto parlare di sé.

I grandi brand della moda sono cresciuti ancora

I grandi gruppi controllano vaste fasce dell’industria della moda e quest’anno hanno continuato a rafforzare la loro presa sul mercato del lusso da 1,6 trilioni di dollariIn estate, la Tapestry, società madre di Coach e Kate Spade, si è fusa con Capri, proprietaria di Versace e Michael Kors, in un accordo da 8,5 miliardi di dollari . Nel frattempo, LVMH, che possiede Louis Vuitton, Givenchy, Christian Dior e Fendi, tra molti altri, è diventata la prima azienda europea a superare i 500 miliardi di dollari di valore di mercato in aprile.

moda catwalk 1840941 640. Pexels da Pixabay

Gli scioperi hanno paralizzato Hollywood e il tappeto rosso

Per quasi quattro mesi quest’anno, Hollywood ha scioperato mentre gli attori chiedevano un aumento della retribuzione e dei diritti, diminuiti nell’era di streaming che evitano le royalties convenzionali e raramente rivelano quanto spesso i contenuti vengono guardati. Il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riferito che lo scorso anno gli attori hanno guadagnato in media 27,73 dollari l’ora e ha notato che molti non vengono pagati tutto l’anno. Hanno scioperato anche gli scrittori, fermando le produzioni cinematografiche e televisive.

Le cerimonie di premiazione sono state ridimensionate o rinviate, dando luogo ad alcuni tappeti rossi insolitamente discreti . E sebbene questa sia stata una brutta notizia per truccatori e stilisti di celebrità, ha offerto a influencer e modelli la possibilità di entrare sotto i riflettori lasciati liberi dalle star del cinema.

A novembre il sindacato degli attori SAG-AFTRA ha finalmente raggiunto un accordo con le principali case cinematografiche. 

L’intelligenza artificiale ha continuato a irritare i creativi

Autori come George RR Martin, Jodi Picoult e John Grisham hanno promosso una battaglia contro OpenAI, la società dietro ChatGPT, affermando che utilizzava opere protette da copyright mentre addestrava i suoi sistemi a creare risposte simili a quelle umane. 

Più di 10.000 autori, tra cui James Patterson, Roxane Gay e Margaret Atwood, hanno inoltre firmato una lettera aperta chiedendo ai leader del settore dell’intelligenza artificiale di ottenere il consenso degli autori quando utilizzano il loro lavoro per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni (e di pagarli quando lo fanno).

Noi vi abbiamo anche parlato di una notissima influencer e modella creata con l’intelligenza artificiale. Che cosa ne penseranno le dive di “Victoria’s Secret”?

Acque agitate per le case d’asta

Ci sono stati alcuni oggetti di grande valore in palio alle aste di quest’anno, anche se solo due hanno raggiunto la sacra cifra a nove cifre: un capolavoro di Picasso intitolato “ Femme à la montre “, che ha fruttato più di 139 milioni di dollari diventando il secondo più prezioso l’opera dell’artista spagnolo mai andata all’asta, e l’ultimo ritratto di Gustav Klimt, diventata l’opera d’arte più costosa mai venduta in un’asta europea quando raggiunse l’equivalente di 108 milioni di dollari a Londra.

In generale, tuttavia, le vendite sono state lente. Christie’s, ad esempio, ha registrato un calo delle vendite di 2,2 miliardi di dollari su base annua nel 2023, mentre Philips ha registrato un calo di quasi il 40% nella prima metà dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

picasso

Come i musei, anche le case d’asta hanno dovuto affrontare un esame accurato delle origini degli oggetti che varcavano le loro porte. A settembre, Christie’s ha annullato una vendita di gioielli di proprietà della defunta miliardaria Heidi Horten dopo che gruppi di difesa ebraica e organizzazioni per i diritti umani avevano espresso preoccupazione sul fatto che suo marito avesse accumulato il patrimonio di famiglia acquisendo attività ebraiche vendute sotto costrizione nella Germania nazista.

Scoperte artistiche a sorpresa

Le cianfrusaglie di una persona sono il tesoro di un’altra, e il 2023 ha visto diversi fortunati acquirenti di occasioni trovare gemme e realizzare un bel profitto. I negozi dell’usato britannici si sono rivelati particolarmente redditizi: una coppia nel Regno Unito ha acquistato un minuscolo vaso di un artista giapponese della ceramica per l’equivalente di 3,30 dollari, che è stato successivamente valutato a quasi 12.000 dollari, mentre un collezionista anonimo ha venduto due vasi della dinastia Qing per oltre 74.000 dollari, dopo averli acquistati in un lotto di ceramiche per soli 25 dollari.

Altre scoperte nel mondo dell’arte sono avvenute attraverso attribuzioni corrette, come un dipinto una volta venduto all’asta per 15.000 dollari che ha incassato quasi 14 milioni di dollari questo mese dopo essere stato identificato come Rembrandt . E ci sono stati anche ritorni a sorpresa, tra cui un dipinto di Van Gogh rubato che è stato consegnato a un investigatore d’arte olandese in una borsa IKEA.

Oggi vi abbiamo parlato anche di una notizia che ha colto la Francia per sorpresa. Una coppia di 80enni hanno venduto a un commerciante una maschera africana di grande valore (risalente al secolo XIX) per 150 euro, mentre ne valeva 4,2 milioni. Anche se gli anziani hanno fatto causa all’intermediario, il tribunale ha rigettato la domanda di risarcimento.

maschera africana

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