Il Corvo: 30 anni fa moriva Brandon Lee

By Luana Pacia

Era il 31 marzo 1993 quando un proiettile vero uccise Brandon Lee sul set de Il Corvo. Inutile la corsa in ospedale, quell’errore (la pistola sarebbe dovuta essere caricata a salve) gli costò la vita, ma il destino beffardo volle che l’attore raggiungesse il successo immortale proprio per quel film.

La dinamica dell’incidente

Per molti anni i fan hanno creduto che Brandon Lee fosse stato sparato volutamente, per una strana maledizione che aveva colpito anche il padre (Bruce Lee). In realtà, la dinamica è stata ampiamente spiegata in più frangenti: il regista aveva girato pochi giorni prima una scena con un primo piano del tamburo, all’interno erano stati posti proiettili veri in modo da rendere realistico il tutto. Quando vennero rimossi i proiettili al cui interno erano stati tolti innesco e polvere da sparo, uno vero rimase all’interno, lasciando l’ogiva (involucro) a metà canna.

Qualche giorno dopo venne girata la scena nota, nella pistola furono caricate le munizioni con la polvere da sparo, ma senza ogiva, così che si producesse solo rumore e null’altro. Peccato per quell’ogiva incastrata, che si piantò dritta nello stomaco di Brandon Lee. L’attore restò a terra sdraiato anche dopo la fine delle riprese, nessuno si rese conto in un primo momento di cosa fosse successo, fino a quando la ragazza di Brandon, Eliza Hutton, non lanciò un urlo. Dopo un intervento di 12 ore, la promettente stella del cinema morì, lasciando sgomenti i fan di tutto il mondo.

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Il Corvo: the one and the only

Non è difficile spiegare il successo de Il Corvo, tratto dall’omonimo fumetto e tinto da atmosfere dark noir così affascinanti negli anni ’90. La morte dell’attore ha contribuito a renderlo un titolo di culto di un’intera generazione, così come alcune frasi eterne come:

Nel corso degli anni hanno tentato in tutti i modi di riproporre quel successo, attirare consensi ma inutilmente. Dai disastrosi seguiti come Il Corvo 2, Il Corvo 3 e il Corvo- Preghiera Maledetta. I risultati al botteghino furono un fiasco ma ciò non ha fermato Corin Hardy dal proporre un reboot con Jason Momoa, cancellato dopo pochissime settimane. Ma non solo film, negli anni ’90 venne girata anche una serie nella speranza ottenesse lo stesso successo di Buffy, così come un paio di videogiochi omonimi che però non di certo annoverati nell’olimpo dei videogames.

Insomma, l’unica ricetta ad aver funzionato è stata irripetibile.

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