Il ddl “Anziani” spiegato da Bellucci, viceministro al lavoro e alle politiche sociali
Maria Teresa Bellucci, viceministro al Lavoro e alle politiche sociali ha spiegato il via al decreto legislativo “Anziani“. Si tratta di una riforma prevista dal Pnrr che attua la “missione 5, componente 2“. L’obiettivo del decreto è quello di assicurare agli anziani il diritto di cure presso il proprio domicilio. Inoltre, si prevede anche la semplificazione e integrazione delle “procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente”.
Favorire l’invecchiamento attivo e l’inclusione sociale
La viceministro ha indicato come le misure previste dal decreto siano puntate a favorire l’invecchiamento attivo e l’inclusione sociale. In parole povere, un terzo dei ricoveri ospedalieri degli anziani sarebbe improprio. Accade soltanto perché non hanno alternative. Bellucci spiega che “è necessario sviluppare una rete di protezione domiciliare…la casa è il luogo di cura e di assistenza”. Anche perché l’Italia è il primo paese europeo per numero di anziani e il secondo mondiale dopo il Giappone. Secondo Italia Longeva , solo il 3% degli over 65 ricorre all’assistenza domiciliare, molto al di sotto della media europea (7%- 20%). Di fatto, in diverse occasioni vi abbiamo parlato del disagio degli anziani che si trovano soli in casa senza assistenza alle cure
Migliorare gli strumenti di sostegno
Nello specifico, il governo punta a migliorare gli strumenti di sostegno economico, a creare una struttura urbana più inclusiva e a prevenire le fragilità tramite azioni a favore dei caregiver. “Non abbiamo puntato su bonus o spot, ma su una riforma strutturale“, chiosa la viceministro.
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Consultazioni e approvazione del provvedimento all’unanimità
Il lavoro messo in campo dall’esecutivo ha previsto diversi passaggi e molte consultazioni con altri ministeri. La migliore certezza di avere centrato il risultato per la Bellucci è stata l’approvazione del testo in Parlamento all’unanimità.
Riscontri positivi in merito al provvedimento
Un riscontro positivo arriva dalle categorie interessate. Ad esempio, Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, ha definito il Patto una “prima risposta organica ai bisogni di cura degli anziani“. Due mesi fa, Bernabei aveva lanciato l’allarme sugli anziani che “non si riescono a dimettere dagli ospedali” perché “in Europa siamo molto indietro sul fronte della cura a casa, ultimi in Europa“.