Manifestazione di protesta a Genova per le cessioni del credito
Le regole del Superbonus 2023 sono cambiate il 17 febbraio. Rimane ancora irrisolto il problema delle cessioni del credito, che dovrebbero perfezionarsi entro il 31 marzo 2023. Oggi, 21 marzo del 2023, a Genova è in corso una manifestazione di protesta organizzata dalle imprese che aderiscono al gruppo “Stop ai crediti incagliati“. In tutto ci sono circa 500 mezzi che scorrono per le vie cittadine fino alla prefettura. Gli organizzatori stimano che nella sola città ligure vi siano 1.908 imprese edili che danno occupazione a 9.100 dipendenti. Le aziende avrebbero accumulato 350 milioni di crediti incagliati a cui si aggiungeranno 450 milioni di crediti in corso. Un numero imprecisato di imprese sono destinate a fallire.
Compensazione del credito in 4 o 10 anni
Se nulla cambierà, le imprese che non comunicheranno all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito, non potranno più venderlo. L’unica soluzione sarà quella di compensarlo a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2023. Nel caso si tratti del Superbonus, l’importo potrà essere portato in detrazione per quattro anni, mentre se si tratterà di bonus edilizi, bisognerà spalmare il credito in 10 anni. All’Enea dovranno essere inviate entro il 24 di marzo p.v. le comunicazioni degli interventi effettuati al 31 dicembre 2022.
Le modifiche che potrebbero arrivare
Il decreto sui bonus edilizi potrà subire comunque modifiche entro il 27 marzo. La possibilità di cedere il credito potrebbe mantenersi per alcuni lavori effettuati nel 2022. Ad esempio, nel caso del sismabonus nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti e per alcune categorie come le Onlus. Inoltre, potrebbe esserci la proroga al 30 giugno del 2023 del Superbonus al 110% per le villette che abbiano già effettuato entro il 30/09 del 2022 il 30% dei lavori. Relativamente agli anni su cui recuperare il credito d’imposta, potrebbero passare da quattro a dieci. In questa maniera si darebbe la possibilità a chi non ha un reddito elevato di compensare l’Irpef. Un altro cambiamento potrebbe interessare le imprese che eseguono dei lavori legati ai bonus, che potrebbero avere l’obbligo di Soa (Società di organismo di attestazione), cioè, dell’attestazione dei lavori edili effettivamente svolti.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità