Niente più musica italiana su Facebook e Instagram: le prime reazioni!

By Ana Maria Perez

Il mancato accordo tra Zuckerberg e la SIAE

Ieri pomeriggio è giunta la notizia come un fulmine a ciel sereno e ha scatenato migliaia di proteste sui social. Utenti, influencer, autori si sono ribellati contro la possibilità che dai loro post o reel su Facebook è Instagram sia rimossa la musica. A dire il vero, solo quella italiana. Il mancato accordo di Meta con la Siae prevede che le canzoni soggette a diritti a’autore (il 99% del catalogo) non siano più pubblicate sui due popolari social. Meta ha proposto un rinnovo contrattuale unilaterale, che SIAE (Società Italiana di Autori ed Editori) ha rifiutato, perché non in linea con i principi normativi del copyright.

Cosa accadrà ora con la musica italiana su FB e Instagram?

Ieri pomeriggio Meta ha iniziato il gravoso compito di togliere da tutti i post ed i reel i brani di musica italiana soggetti a diritti SIAE. La società di Zuckerberg ha ribadito che ha siglato accordi con 150 paesi per rispettare i diritti d’autore di compositori e artisti. Tuttavia, le condizioni di SIAE non sarebbero “di mercato”. Pertanto, gli utenti italiani ed europei non potranno usare i brani nelle Storie di Facebook e Instagram, nei Reel di Facebook e Instagram, nel Feed di Instagram. I contenuti ancora visibili saranno rimossi su Facebook e si potranno ricaricare senza musica o con un altro brano in un secondo momento. Su Instagram la musica non si sentirà.

Le alternative e le prime reazioni

Una decisione di tale portata potrebbe compromettere la competitività dei due social di Meta, poiché i loro competitor “YouTube” e “TikTok” fanno della musica uno dei loro punti di forza. E con essi la SIAE si è già accordata. Gli utenti potrebbero decidere di migrare verso questi social, abbandonando FB e Instagram. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha supportato la Siae e ha detto che “i colossi transnazionali devono rispettare la sovranità legislativa degli Stati”. Mogol, presidente onorario SIAE, ha commentato “Queste piattaforme digitali guadagnano miliardi e sono restii a pagare qualcosa agli autori“. Un altro Manager, Enzo Mazza, amministratore delegato di Fimi (Federazione dell’industria musicale) si augura che Meta e Siae trovino un accordo.

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