2 agosto 2024: le ultime notizie sulla Strage di Bologna
Sono trascorsi quarantaquattro anni dalla Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, il più grave attentato del dopoguerra in Italia. Il processo giudiziario è ancora in corso, con due sentenze della Cassazione che mancano per chiudere definitivamente la vicenda.
La recente conferma dell’ergastolo per Paolo Bellini ha portato nuova luce sui responsabili, ampliando la comprensione del contesto neofascista. Gli autori dell’attentato, membri dei Nar, sono stati condannati da anni: Giusva Fioravanti e Francesca Mambro dal 1995, e Luigi Ciavardini dal 2007. Bellini e Gilberto Cavallini sono stati riconosciuti colpevoli in secondo grado, con il coinvolgimento della P2 e dei servizi deviati. Tuttavia, i protagonisti del “secondo livello”, come Licio Gelli e Umberto Ortolani, sono deceduti e non sono stati giudicati.
Paolo Bellini, noto come ex Primula nera di Avanguardia Nazionale, è stato condannato come il quinto uomo presente alla stazione durante la strage. Insieme a lui, Gilberto Cavallini, membro dei Nar, è stato condannato per aver fornito supporto logistico. Entrambi hanno fatto ricorso alla Cassazione. Il processo Bellini ha rivelato la complicità di altri esponenti della destra eversiva e ha sancito il coinvolgimento della P2 con l’aiuto dei servizi deviati.
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Per quanto riguarda i depistaggi, la Cassazione, nel 1995, ha confermato le condanne per Licio Gelli (10 anni), Francesco Pazienza (10 anni), e per gli ex ufficiali del Sismi Pietro Musumeci (8 anni e 5 mesi) e Giuseppe Belmonte (7 anni e 11 mesi). Recenti condanne hanno coinvolto l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia per tentativi di sviare le indagini. Le sentenze hanno ormai chiarito molti dei punti oscuri, e i familiari delle vittime, nel manifesto per il 44º anniversario, hanno dichiarato: “Conosciamo la verità e abbiamo le prove”. (Fonte: Ansa e Rainews).
L’attentanto, le vittime, la memoria della Strage di Bologna.
Il 2 agosto 1980, alle 10:25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, una bomba esplose, causando il crollo dell’ala ovest dell’edificio. L’ordigno, contenuto in una valigia abbandonata, era composto da 23 kg di esplosivo, inclusi 5 kg di tritolo e T4, potenziati da 18 kg di gelatinato. L’esplosivo, di fabbricazione militare, era posto su un tavolino portabagagli per massimizzare l’effetto distruttivo. L’esplosione investì anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, distruggendo la pensilina e il parcheggio dei taxi. La strage provocò la morte di 85 persone e oltre 200 feriti.
Immediatamente dopo l’attentato, i soccorsi si attivarono prontamente. Cittadini e viaggiatori prestarono aiuto alle vittime, mentre le ambulanze, supportate da autobus, auto private e taxi, trasportavano i feriti agli ospedali. I medici tornarono dalle ferie per gestire l’emergenza, e l’autobus 37, utilizzato per i soccorsi, divenne uno dei simboli della tragedia, insieme all’orologio fermo alle 10:25. Una delle vittime, Maria Fresu, risultò così vicina alla bomba che il suo corpo fu completamente disintegrato, e solo a dicembre 1980 i resti ritrovati furono identificati come suoi.
Nei giorni successivi, piazza Maggiore a Bologna fu teatro di manifestazioni di protesta e sdegno contro il governo, con gli unici applausi riservati al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che definì la strage “l’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”. L’Associazione tra i familiari delle vittime, costituita nel 1981, è rimasta attiva nel ricordo della strage e nel perseguimento della giustizia.
Con una direttiva del 2014, tutti i fascicoli relativi alla strage sono stati desecretati. Ogni anno, migliaia di persone sfilano per le vie di Bologna, ricordando l’attentato. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza della memoria come monito per le giovani generazioni e ha espresso solidarietà ai familiari delle vittime e alla città di Bologna.
L’intervento di Piantedosi e la risposta di Giorgia Meloni agli attacchi al governo
Il ministro Piantedosi ha sottolineato l’importanza del riconoscimento ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 e dei progetti di legge in Parlamento per estendere i benefici economici e semplificare le procedure per le vittime del terrorismo, con il sostegno di tutte le forze politiche e del Governo. Ha ribadito che la strage è stata un atto neofascista mirato a colpire lo Stato attraverso i cittadini comuni, richiamando l’attenzione sulla necessità di difendere i valori di libertà e democrazia. Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà, condannando gli attacchi al Governo e ribadendo l’importanza di mantenere una dialettica rispettosa in una democrazia solida e matura.
Bibliografia aggiornata sulla Strage di Bologna
La strage di Bologna. Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito
di Paolo Morando | 17 gen. 2023
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Strage di Bologna, la sentenza Bellini. Processo ai vivi per condannare i morti. Nuova ediz.
di Massimiliano Mazzanti | 2 ago. 2023
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Anni di piombo e di tritolo. 1969-1980. Il terrorismo nero e il terrorismo rosso da piazza Fontana alla strage di Bologna
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CONTRO(DIS)INFORMAZIONE – LE STRAGI DELL’ESTATE 1980: USTICA E BOLOGNA
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Italia occulta. Dal delitto Moro alla strage di Bologna. Il triennio maledetto che sconvolse la Repubblica (1978-1980)
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Dossier strage di Bologna. La pista segreta
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La strage di Bologna
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Ustica e Bologna. Due stragi senza verità
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La strage del 2 agosto
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STORIA DI UNA BOMBA. BOLOGNA 2 AGOSTO 1980: Bologna 2 agosto 1980: la strage, i processi, la memoria
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La strage di Bologna
di Alex Boschetti, Anna Ciammitti, e al. | 25 lug. 2019
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La strage di Bologna del 2 agosto 1980: La storia. Le testimonianze. Le indagini
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