Settimana di ferie in più per chi non fuma – le parole di Health Italia

By Ultimedalweb

Un’azienda regala una settimana di ferie in più a chi non fuma. Dove è successo e perché?

Secondo l’Istituto superiore di Sanità un italiano su quattro fuma con una media di 11,5 sigarette al giorno. Negli anni, il consumo di tabacco è aumentato a dismisura, complici i nuovi dispositivi quali sigarette elettroniche che ha contribuito ad aumentare il numero dei fumatori. Se si considera che si fumano 11,5 sigarette al giorno, durante l’orario lavorativo vi saranno più pause- sigaretta. Il periodo corrisponderebbe a circa 1 un ora e mezza che i fumatori si concedono ogni giorno di pausa a discapito dei non fumatori.

Un’azienda però ha deciso di ovviare al problema, regalando una settimana di ferie a chi non fa uso di sigarette.

Ferie in più per chi non fuma – l’iniziativa

Prima un’azienda tedesca, poi anche l’associazione Health Italia. Il direttore dell’azienda, che si trova nel Land Renania-Palatinato voleva rendere giustizia tra i dipendenti più che disincentivare il vizio del fumo. Invece, Livia Foglia, amministratore delegato di Health Italia ha parlato in termini di promuovere il benessere. “Vogliamo incoraggiare chi fuma a smettere perché il fumo, anche quello passivo, ha un impatto significativamente negativo sulla salute e sull’organismo” ha affermato, ricordando anche che chi non fuma (ovvero 90 su 135 dipendenti) non “spreca” del tempo che andrebbe dunque premiato.

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L’iniziativa ha dunque lo scopo di prevenire le malattie che possono insorgere a causa del frequente vizio del fumo e diminuire i decessi causati dalle sigarette, secondo L’OMS infatti ogni anno si arriva ad 8 milioni di morti per fumo e 1,2 milioni di danni causati dal fumo passivo.

Diventa un’emergenza a livello sanitario, che va combattuta tramite iniziative e il promuovere una settimana di ferie in più ai dipendenti, potrebbe essere l’incentivo per far ridurre loro, se non smettere, le pause-sigaretta e più in grande il vizio dannoso del fumo.

Ricordiamo comunque che la pausa-sigaretta non sarebbe legalizzata come pausa pranzo ma si tratta solamente di tempo concesso durante l’orario di lavoro passato a soddisfare una propria voglia o bisogno personale, che potrebbe andare a danneggiare il lavoro dell’azienda e il rendimento dei dipendenti.

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