La Rivoluzione dei Garofani segno la fine di un lungo regime dittatoriale e anche di guerre coloniali
Mentre in Italia, ricordiamo la caduta del nazifascismo e la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca, il Portogallo celebra il cinquantesimo anniversario della Rivoluzione dei Garofani. Il paese si liberò con diversi eventi di rivolta da una dittatura iniziata nel 1933 e finita in anni posteriori al 1945, prima metà degli anni Settanta.
Dalle piazze di Lisbona e delle altre città del paese si vivono eventi commemorativi, riunendo anziani e non che sono nati sotto una dittatura lunga 48 anni, con tredici di essi segnati da guerre coloniali. Questo anniversario si svolge in un contesto politico attuale, con il partito Chega che ha guadagnato terreno, raggiungendo il terzo posto tra le forze politiche nazionali. L’ascesa dell’estrema destra nelle elezioni ha scatenato scontri e dibattiti senza precedenti, seguendo un trend simile a quello di altri paesi europei, incluso l’Italia.
Si chiedono i portoghesi se debbano temere una possibile ricaduta in una nuova dittatura. Secondo quanto riportato da RTS, esistono elettori che ripudiano l’idea di vivere sotto un regime autoritario, ma c’è anche una minoranza (come riportato da un sondaggio) che non percepisce il rischio di autoritarismo come una minaccia. Molti ritengono che il ritorno di una polizia politica o della censura sia improbabile.
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Oltre a commemorare il passato della dittatura, la giornata odierna invita il Portogallo a riflettere sul suo passato coloniale. In una piazza centrale di Lisbona, lungo le rive del fiume Tago, si svolge una cerimonia militare dedicata, culminante con un incontro tra il presidente portoghese e rappresentanti dei paesi africani che hanno ottenuto l’indipendenza dopo la Rivoluzione. Tra questi paesi figurano l’Angola, il Mozambico, la Guinea-Bissau, Capo Verde e São Tomé e Príncipe.
La storia della Rivoluzione dei Garofani
La Rivoluzione dei Garofani rappresentò un momento storico di grande importanza per il Portogallo, segnando il passaggio da un regime autoritario a un sistema democratico e aprendo la strada alla fine della guerra coloniale. La Rivoluzione dei Garofani, è anche conosciuta anche come 25 aprile 1974, segnò la fine della dittatura instaurata in Portogallo nel 1933 da António de Oliveira Salazar e successivamente continuata da Marcello Caetano.
Il movimento rivoluzionario, guidato principalmente dal Movimento delle Forze Armate (MFA), si manifestò attraverso una serie di azioni militari e civili che portarono alla deposizione del regime autoritario e all’avvio di un processo di democratizzazione e decolonizzazione del paese. Il regime dell’Estado Novo era di ispirazione fascista e autoritaria, aveva instaurato un controllo politico e sociale rigoroso sul Portogallo per quasi quarant’anni. Durante questo periodo, il paese era caratterizzato da limitazioni alla libertà politica, repressione delle opposizioni e una lunga e costosa guerra coloniale in Africa.
La Rivoluzione dei Garofani ebbe inizio il 25 aprile 1974 con l’occupazione strategica di luoghi chiave da parte dei ribelli dell’MFA, seguita dalla trasmissione in radio della canzone “Grândola, Vila Morena” di José Afonso, che funse da segnale convenuto per l’inizio delle operazioni. Le truppe ribelli assediarono il quartiere Terreiro do Paço a Lisbona, sede delle istituzioni governative, e presero il controllo della televisione di stato RTP e delle stazioni radio nazionali. La popolazione civile sostenne attivamente il movimento, scendendo in strada e offrendo sostegno ai ribelli. Dopo una serie di scontri e negoziati, il governo autoritario capitolò e il Primo Ministro Marcello Caetano si arrese al MFA, ponendo fine alla dittatura e aprendo la strada alla democratizzazione del Portogallo.
Rivoluzione dei Garofani, il gesto simbolo di questo evento storico
La Rivoluzione dei Garofani segnò un punto di svolta cruciale nella storia del Portogallo, ponendo fine a quasi cinquant’anni di regime dittatoriale noto come Estado Novo. Lo spirito che si viveva era vicino anche ad altri movimenti politici e culturali che caratterizzavano gli eventi sociali di altri Stati.
Un gesto simbolico viene raccontato ogni anno in questa giornata, una fioraia offrì garofani ai soldati ribelli, divenne l’icona della rivoluzione, che portò alla formazione di una Giunta di Salvezza Nazionale e alla liberazione dei prigionieri politici. La transizione fu segnata da turbolenze politiche, ma alla fine portò alla nascita di un sistema democratico misto, con un forte impegno verso il socialismo pluripartitico, sostenuto dalle Forze Armate e dalla popolazione civile.
La Rivoluzione dei Garofani rimane un momento di grande significato nella storia del Portogallo, un evento da cui partire per comprendere il processo di passaggio democratico, di ingresso comunitario, di trasformazioni economiche e tecnologiche con alla base sviluppi industriali.