Richard Benson si è spento all’età di 67 anni. L’artista era diventato celebre nello scenario romano e non.
Benson e le ultime parole prima di morire
Cantante, chitarrista ed arista eccentrico, si è spento dopo una lunga malattia. La notizia è stata diffusa tramite i suoi canali social. Nella nota si legge: “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: “se muoio, muoio felice”.
In un altro comunicato, la famiglia ha specificato: “I funerali di Richard si terranno alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme in Roma giovedì 12 maggio alle ore 11”.
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Il ricordo di Carlo Verdone
Carlo Verdone conobbe Benson proprio nel set del suo film Maledetto il giorno che t’ho incontrato, dove Benson interpretava se stesso.
“Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, “TVA 40”. Era stravagante, un po’ folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film. E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo “Juke box all’androgeno”, in Maledetto il giorno… Fu fantastico. Professionale e meticoloso. La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori da una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, di sdoganava il proibito. Era sempre la periferia ad inventare. Perché la borghesia non ha mai inventato nulla. Massimo Marino, Alberto Marozzi, I Falchi della Notte, erano il simbolo di una Roma moderna, futurista e trasgressiva. Metti il distorsore in cielo, Richard!”
La carriera
Richard Benson era salito alle luci della ribalta negli anni ’70 come musicista di spicco del panorama underground dello scenario musicale romano.
Poi, Benson si era anche fatto conoscere per i suoi spettacoli “inusuali”, dove per lo più era vittima di insulti, lancio di oggetti sul palco, ortaggi e, talvolta, anche sputi,
Una sorta di “esperimento sociale”, quello di Benson, forse mai del tutto compreso dal pubblico fino in fondo.
Sulla vita privata di Benson si sa ben poco, tanto che infatti ad oggi la malattia che lo ha portato alla morte è del tutto ignota, si pensa forse ad un tumore.